Il Cubo della Concordia
Il monumento alla NON responsabilità di chi ha governato e governa Firenze e la Toscana da decenni, senza ricambio e senza soluzione di continuità, è ormai finalmente sotto gli occhi di tutti, grazie alla stampa libera e indipendente ed al battage sui social (per una volta utile cassa di risonanza che arriva a tutti), che ha portato alla ribalta l’affaire dell’ex Teatro Comunale.
Il vecchio Teatro Comunale di Firenze, che profumava di storia e di ricordi, è stato demolito ed al suo posto troneggia oggi, dopo anni di cantiere, un edificio manifesto di scelte delle quali Firenze paga oggi un conto salato; l’ennesimo luxury hotel che si erge irriverente e sfacciato a ricordarci che la città di Firenze, oggi, non è per tutti, nonostante i proclami di inclusività che tanto piacciono alla nuova sinistra radical chic
Mi piace chiamarlo il Cubo della Concordia, quel monolite nero che troneggia sui palazzi ottocenteschi di Corso Italia, il Cubo che mette tutti d’accordo sul fatto che nessuno, e dico nessuno, di quanti hanno governato la politica e l’urbanistica fiorentina, ne sapeva nulla o ne è responsabile. Il Sopraintendente non ricorda, il Sindaco (anzi, i Sindaci monocolore PD) nulla potettero fare (Nardella dixit).
Insomma, il Cubo c’è, e si vede, e nessuno ne è responsabile
Ricordando che uno dei primi processi penali al quale ebbi la ventura di assistere ai tempi della mia pratica forense riguardava, in quel di Firenze, un cittadino che aveva costruito una “semplice” tettoria nel giardino di casa, certamente contravvenendo alle regole e pertanto – correttamente – a giudizio, la vicenda del Cubo della Concordia e del vergognoso scaricabarile, ci deve interrogare tutti, confidenti che quel fascicolo che la Procura fiorentina ha ritenuto di aprire contro ignoti tutelerà almeno l’uguaglianza di tutti i cittadini difronte alla legge.
Diaciamolo chiaro: quel Cubo nero è uno schiaffo in faccia ai tanti cittadini e Professionisti che a Firenze devono affrontare iter burocratici lunghi, faticosi, molto onerosi e spesso incomprensibili per posizionare una canna fumaria, per modificare infissi, o piccoli interventi che andrebbero snelliti; è uno schiaffo in faccia alla Città ed ai suoi cittadini, che oggi affogano nell’overtourism e nella impossibile ricerca di un appartamento a prezzi decenti per chi non ha conti all’estero
Non si tratta di estetica, ma si tratta di politica, e la Politica è in primo luogo gestione della Cosa Pubblica ed assunzione di responsabilità nei confronti della cittadinanza intera. Qui, nessuno ha autorizzato, visto, controllato…così è, se vi pare.
Vi lancio qui la mia provocazione: niente demolizioni, niente ritinteggiature, e facciamolo restare lì, così com’è adesso, il Cubo della Concordia, lì dove tutti e nessuno hanno permesso che fosse, nel cuore della Città più bella del mondo
Che resti lì, sfacciato e cupo, il Cubo della Concordia, e non perché tra qualche anno forse ci abitueremo alla sua vista, come ha detto il candidato Governatore Giani, ma perché sarà per tutti noi che lo osserviamo sbigottiti il monumento alla non responsabilità di chi ha governato questa città, ma anche il monito per chiedere ed ottenere, con il potere della democrazia, un profondo cambiamento.
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