Il contesto internazionale pesa sulla crisi di governo

Il contesto internazionale pesa sulla crisi di governo. Mattarella le 15elezioni non le vuole assolutamente.La situazione internazionale avvalora questa sua propensione.

Uno scenario complesso

Qui non c’è solo il problema della crisi sociale dell’Italia. Qui c’è un gravissimo problema internazionale. L’alleanza Atlantica è in crisi.

Sul campo perché l’Ucraina sta subendo forti sconfitte . Era prevedibile davanti ad un esercito,come quello di Mosca che è molto più forte. Ma non è solo il problema sul campo. Il problema è la solidità complessiva dei paesi occidentali. Declinata in una debolezza dei singoli stati, nelle loro leadership governative.

Governi precari

Macron è stato azzuppato dalle elezioni legislative, il che ne indebolisce fortemente l’azione. Boris Johnson ha dovuto lasciare il governo, ed era il più determinato falco sulla questione Ucraina. La Germania è da sempre estremamente debole nel sostenere a livello pratico, un forte impegno in Ucraina.

Ma probabilmente la situazione è peggiore è quella negli Stati Uniti. Dove l’impopolarità di Biden ha raggiunto livelli inquietanti. Al punto che molti autorevoli esponenti democratici gli stanno chiedendo di rinunciare sin da ora alla ricadidatura.Si prevede un  vero e proprio bagno di sangue alle elezioni di medio termine.

Le elezioni spaventano le cancellerie occidentali

Fortissime pressioni dagli alleati spingeranno a cercare di tenere in piedi un governo in Italia.Anche perché nessuno sa come potrebbero andare queste elezioni.

Al momento sembrerebbe abbastanza scontato una vittoria di un centrodestra guidato da Giorgia Meloni. La Meloni non ha mai fatto mancare il suo sostegno all’alleanza Atlantica. Ma di un centrodestra influenzato da Salvini, visto come troppo ambiguo sicuramente l’occidente non si fida. Ed ancora di più se la legge elettorale non consentisse una maggioranza chiara, sì perderebbe un altro importante elemento.

Poi più peggiorerà la situazione dei rincari, più sugli italiani il tema della guerra peserà. E già la stragrande maggioranza degli italiani è contraria, anche solo all’invio di armi.

Le opzioni all’orizzonte

Le vie sono due. Draghi viene riconfermato dal parlamento. I numeri ci sono. Ma a quel punto sta a lui la scelta. La prima opzione è che decida di accettare questo mandato . Oppure Mario Draghi di sua iniziativa, stanco di essere logorato dalla campagna elettorale già iniziata dai partiti della sua variegata maggioranza, decide di non essere disponibile a continuare.

Quindi elezioni?

Qualcuno a questo punto spera che si apra la possibilità di andare al voto. In uno scenario del genere teoricamente, non si può escludere questa eventualità.

Però c’è un problema. Il Capo dello Stato a votare in questo frangente non vuole andare.Cercherà di evitarlo in ogni modo. Probabilmente cercando un’altra figura, e motivandola con la grave situazione del momento. Ci sono comunque una moltitudine di parlamentari che sanno benissimo di non essere diretti, e sosterrebbero  chiunque, per allungare il più possibile i tempi della legislatura.

Sicuramente poi, per i motivi anzidetti, ci saranno fortissime pressioni internazionali per evitare che Draghi lasci il governo.Mario Draghi forse , a questo punto può permettersi di mandare al diavolo i partiti. Ma scontentare le richieste di Bruxelles e Washington è molto più complesso.

 

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