Il centro non si fa con i radicali

Se si punta sulla Bonino si rompe con la tradizione cattolica

Il centro non si fa con i radicali. In Italia il centro di governo ha una storia legata, alla tradizione Cristiana. Solo qui in Italia, i moderati sono quelli che stanno dalla parte dell’apparato, a prescindere dalle idee.

La sinistra è sinistra

L’alleanza del Pd non è un’alleanza di moderati, né tantomeno un’alleanza di centro. Un’alleanza che guarda al chiaro schieramento progressista. Un’alleanza che non ha nulla a che vedere, con la storia del partito che incarnava l’esperienza centrista di governo, la Democrazia Cristiana. Anzi pardossalmente la Democrazia Cristiana è stata storico antagonista, del partito culturalmente egemone in quell’alleanza. Il Partito Democratico non è una rottura totale con la tradizione comunista. È un’evoluzione del Partito Comunista Italiano. Sarà un pessimo erede. Non avrà la levatura intellettuale dell’antenato. Ma discende da lui.

Calenda era un bluff

Azione di Calenda non ha scelto di costruire qualcosa di alternativo. Ha scelto di rimanere, ed anzi di cercare di portare un valore aggiunto, alla gioiosa macchina da guerra dei nostri tempi.

Con atteggiamento critico ma fa parte di quel sistema contro il quale si scagliava. Magari la sua presenza serve a recuperare qualche voto. Ma non mette in piedi qualcosa di differente. Anzi cerca di consolidare, uno schieramento che nella storia di questo paese non solo ha dimostrato di essere minoritario, ma ha anche sempre dimostrato i suoi limiti.

Non c’è il rispetto delle idee

Manca la spinta ideale che ha portato avanti, oltre a complesse  ragioni geopolitiche un governo di centro in Italia. L’accettare gente come Della Vedova e Bonino ne è la dimostrazione più evidente. Pensiamo a quanto sarebbe stato assurdo pensare alla Democrazia Cristiana che si alleava con Marco Pannella.

Questo raggruppamento non è fatto di ideali. È un raggruppamento che parla di moderati, di centro e di responsabilità sono demonizzando l’avversario e puntando al governo.

La volontà politica di chi sostiene lo schiramento progressista è di mandare avanti un governo con ideali più progressisti. Non con ideali moderati. E soprattutto con elementi radicali che sono del tutto inconciliabili con la tradizione cattolica.

 

 

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