IL CASO DI NAPOLI: ANTISEMITISMO E ANTISIONISMO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
I sionisti non sono graditi. Non nella Taverna Santa Chiara a Napoli, dove una coppia di ebrei sono stati cacciati dal ristorante dove stavano mangiando perchè hanno osato contraddire la narrazione della titolare circa il genocidio e l’apartheid che si starebbe consumando ai danni dei palestinesi.
La vicenda è nota e ha fatto il giro del mondo finendo anche sulla stampa israeliana
Quel ristorante italiano che caccia gli ebrei. Napoli e l’Italia non se lo meritano!
Due turisti israeliani, in vacanza a Napoli, erano alla Taverna di Chiara e stavano mangiando tranquillamente interloquendo con i vicini di tavolo. Durante questa chiacchierata, i due magnificavano lo Stato di Israele e le sue bellezze invitando i commensali a visitarlo. Si badi bene, alcuna nota politica, o vagamente collegata alla guerra in corso a Gaza.
Ma, la sig. Nives Monda, titolare del locale, non poteva accettare in silenzio. Doveva intervenire introducendo argomenti non direttamente collegati alla discussione in corso
E quindi ha contestato ai due turisti di tacere sul (presunto) genocidio a Gaza e della (presunta) apartheid di cui soffrirebbero i palestinesi in Israele.
A quel punto, i due turisti difendono la loro Nazione (capisco che in Italia non siamo abituati!) ricordando il massacro del 7 Ottobre e invitando a non difendere i terroristi.
Di tutta risposta, la Monda invita i due turisti israeliani a lasciare il locale. Insomma, li caccia senza pietà!
E da lì il parapiglia
Con la Sig. Monda che inveiva contro i sionisti, dicendo che” Napoli è piena di antisionisti”(sic!) e la turista che gli rispondeva che in tal modo si rendeva “supporter dei terroristi”e antisemita. Parole grosse che hanno catalizzato sull’evento l’attenzione nazionale, generando una netta polarizzazione.
Da un lato chi si schiera con i turisti cacciati e dall’altra con i soliti pro-pal che eleggono la Monda a nuova eroina andando in pellegrinaggio alla Taverna
Al netto però delle parole usate, quel che emergono sono i fatti. Se non si condivide la narrazione pro pal si è sionista e pertanto si può essre esplulsi dal locale della Sig. Monda. A maggior ragione se sei ebreo e cerchi di difendere la tua Nazione.
Tutto ciò è molto triste, sembrano fantasmi del passato, ma sono il triste portato di una propaganda martellante che da tempo condanna lo Stato di Israele per presunti crimini contro l’umanità perpetrati a Gaza
Poco importa se tali ricostruzioni sono del tutto fasulle, smentite dal diritto internazionale e sono solo evidenti slogan politici contro lo Stato Ebraico. Lo stigma è già stato pronunciato. La condanna senza appello emessa dal Tribunale del Popolo è divenuta già esecutiva. “A Napoli ci sono tanti antisionisti” grida la ristoratrice!
D’altra parte, come insegnava Goebbels, uno che di antisemitismo era tragicamente esperto, ripetere tante volte la medesima bugia la trasforma in verità indiscutibile agli occhi delle masse.
Ed è questo che sta accadendo da troppo tempo orami, e ed è in questo clima che si inscrive l’episodio in questione.
Cerchiamo tuttavia di capire sino in fondo che cosa è successo e, soprattutto, chi è la protagonista di questo evento, per capire se il suo comportamento è motivato da logiche antisemite, o è solo l’ignoranza degenerata di chi ha subito un lavaggio del cervello ( o magari tutte e due le cose insieme).
Per farlo, è utile inquadrare il personaggio, a partire da un post sui social che ne offre un ritratto ahimé poco edificante per il discorso che stiamo facendo
Il 9 Ottobre, meno di 24h dopo il massacro dei kibbutzim e del Nova Festival, quando ancora Israele si stava leccando le ferite a causa del peggior progrom subito dai tempi del nazismo, Nives Monda, scriveva queste testuali parole sui suoi social “per una volta sono d’accordo con i benpensanti quando dicono che i terroristi non vanno appoggiati.
È proporio cosi, via i sionisti macellai dalla terra di palestina”.
Quindi, secondo la Monda,i terroristi non sarebbero quelli di Hamas ma i sionisti che dovrebbero lasciare le terre di Palestina. Il retroterra dunque è la consueta idiozia dell’occupazione abusiva di terre: un leitmotiv – questo sì – tipico dell’antisemitismo. Gli ebrei sono ladri e come tali devono essere cacciati da terre non loro
A nulla importa conoscere lo stato diacronico degli eventi e dei trattati. Anche qui, il Tribunale del Popolo ha emesso la sua sentenza inappellabile, del tutto immune e indifferente dalla verità storica.
Se questo è il pensiero (si fa per dire), ben si comprende che la stessa ristoratrice, quando ha sentito parlare di Israele abbia “visto rosso” e che abbia sentito come un obbligo morale quello di intervenire in una discussione che non la riguardava minimamente, e che – ripetesi – non verteva su argomenti politici
Perchè dunque la Monda ha sentito il bisogno di introdurre argomenti che niente avevano a che fare con lei o con l’oggettodel discutere di altre persone?
Se ci si pensa bene, è qui il punto di svolta della vicenda. È qui che si incista il disco rotto dei pro palestinesi che non sanno tacere quando sentono parlare dello Stato di Israele e che reagiscono come i cani di Pavlov al solo sentir parlare dello Stato Ebraico.
Per loro, Israele è il nemico e quando lo si cita lo si deve fare sempre e comunqe in connessione con i palestinesi, anche se l’argomento verte sul turismo
Una domanda lecita sarebbe la seguente: qualora gli avventori avessero parlato della guerra russo-ucraina, la Monda avrebbe sentito lo stesso bisogno di intervenire – non invitata – nella discussione? Non avremo mai la controprova, ma c’è da dubitarne.
O, ancora, se la conversazione fosse stata sui 22 anni di guerra e vittimie civili (fra cui donne e bambini sistematicamente torturate)in Sudan, avrebbe sentito lo stesso quel bisogno di intromettersi? Anche qui, non abbiamo controprova, ma ne dubitiamo
E ne dubitiamo perchè tutti coloro i quali si fanno araldi della causa palestinese – la ristoratrice è solo un caso – , mai si sono espressi una volta contro altri e ben peggiori guerre. Mai hanno manifestato, occupato Università, minacciato boicottaggi o cacciato gente dai locali, per difendere altre minoranze veramente oppresse.
Evidentemente i palestinesi hanno diritto di prelazione su tutti gli atri popoli in guerra. Lecito domandarsi perchè. Non sarà mica che il motivo non stia tanto nelle (presunte) vittime, quanto nei (presunti) carnefici?
Forse, sottotraccia, senza il coraggio di emergere, nell’immaginario collettivo sopravvive ancora l’idea dell’ebreo criminale a prescindere. Sia esso ladro o genocida, poco importa! E tanto più se a differenza del passato,non è più vittima, ma si difende strenuamente. E sulla base di questo pregiudizio, anche i ristoratori si improvvisano statisti.
Se poi i malcapitati ebrei hanno addirittura l’ardire di rispondere a tono, vengono immediatamente cacciati dal locale. (Perchè, di sicuro dello stato delle cose in Israele ne sa più la locandiera napoletana che non chi in Israele ci vive. Ca va sans dire).
Naturalmente, tutto il mondo pro-pal capitanato nel caso di specie da Selvaggia Lucarelli si schiera con la ristoratrice, avallandone la propria unilaterale ricostruzione dei fatti diffusa copiosamente sui social con la collaborazione della solita fanpage
Addirittura la si loda per non aver fatto pagare i turisti israeliani come fosse un gesto di bontà, quando invece la stessa li ha cacciati dicendo “I vostri soldi non li voglio” come ulteriore gesto sprezzante.
Per non parlare dei social network! Mentre la Monda esibisce minacce e offese ricevute, c’è tutto un mondo che la difende perchè si è erta a vendicatrice dei torti palestinesi cacciando due ebrei.
Come se cacciare la gente fosse un gesto di giustizia e non un malauguarato remind a tempi oscuri.
Ma – come ha fatto notare qualcuno – se si imputa a singoli ebrei ciò che sta facendo il governo israeliano, allora è legittimo imputare a ogni palestinese il massacro di Hamas, il lancio dei missili che provengono imperterriti da Gaza, i tunnel scavati in 20 anni e via dicendo.
A ben vedere, e volendo fare un passo in più rispetto al caso specifico, non è tanto la cacciata dal ristorante ad essere in sé un gesto antisemita, quanto il contesto ideologico in cui questa matura
È quell’assecondare in modo acritico – fin dal 9 Ottobre 2023 e probabilmente anche prima- la teoria dei “sionisti macellai” in Palestina, che dà all’evento delle ben precise connotazioni. Perchè se non comprendiamo che il sionismo costituisce la rivendicazione del diritto di un popolo alla sua terra, non siamo in grado di capire che l’antisionismo è la negazione di quel diritto.
E oggi, negare la presenza e il diritto degli ebrei sulle loro terre, significa invocarne l’espulsione, la cancellazione e quindi definirsi antisionisti equivale essere antisemiti. Parlare di “sionisti macellai” significa dire “ebrei macellai”
In una parola, tutto questo equivale agli slogan “ From the river to the sea, Palestine will be free”. E tale slogan invoca esplicitamente la cancellazione dello Stato di Israele e degli ebrei.
Fino a che si continuerà a confondere l’antisionismo con la critica al Governo israeliano, non si uscirà mai dalla trappola ideologica. I pro pal lo sanno benissimo e su questo marciano, come a voler lavare la propria coscienza da ogni accusa razzista per muoversi su un esclusivo piano politico.
Ma non è affatto così! Solo i superficiali da social ci cadono, facendo massa critica
Ecco perchè, il grave non solo aver cacciato due avventori dal proprio locale perchè ebrei, ma per le motivazioni erronee e false che ne sono state alla base. E’ quel sentimento di vendetta universale contro gli ebrei – appunto, ecquivocato come antisionismo – che ha spinto la Sig. Monda a voler intervenire in faccende che non la riguardavano. Una coazione ad agire che ha infettato come un virus l’opinione pubblica e veicolata dai media e dalle piazze, che alligna tra gli stessi vertici politici
La Signora dunque si è comportata così non perchè razzista in senso ampio, ma perchè aderente a una narrazione folle e fuorviante che, come possiamo vedere ormai quotidianamente ha infettato la popolazione e persino le alte sfere della politica nazionale e internazionale
Insomma, se il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Guterres si esprime negli stessi termini della Sig. Monda, di che cosa vogliamo stupirci?
Ecco, è un clima e un episodio che non rendono giustizia alla città di Napoli che ha tradizionalmente un approccio aperto e senza alcun pregiudizio, ma che restituisce un’immagine tutt’altro che isolata in questo momento storico con cui dover fare i conti e, possibilmente, contrastare con ogni forza!
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