Il bilancio di un anno della Firenze al Plurale
Firenze, la città dove si multa tanto e si protegge poco
Nel 2024 Firenze ha incassato 61,5 milioni di euro in multe stradali, posizionandosi al terzo posto in Italia per introiti da sanzioni, dopo Milano (205 milioni) e Roma (169 milioni), secondo i dati riportati da La Nazione. Ma se si guarda alla media pro capite, Firenze è prima assoluta, con 168 euro di multe per ogni residente. Milano, pur con un incasso molto maggiore, ha una media di 146 euro, mentre Bologna si ferma a 88,7 euro (Euroborsa.it).
Chi paga tutto questo?
Sempre loro: i cittadini contribuenti, spesso lavoratori, costretti ogni giorno a muoversi in una città ostaggio di cantieri infiniti. I lavori per le linee tranviarie, cominciati oltre vent’anni fa, hanno trasformato il tessuto urbano in un labirinto di deviazioni, semafori provvisori e traffico impazzito. A questo si aggiunge un manto stradale in condizioni pietose, costellato di buche e toppe, e una proliferazione di piste ciclabili spesso inutilizzate, che sembrano servire più a togliere parcheggi (specie in periferia) che a incentivare una vera mobilità sostenibile.
In questo contesto, l’efficienza del Comune nel multare è impressionante. Solo gli autovelox hanno fruttato a Firenze ben 20,5 milioni di euro, quasi il doppio di Milano (10,6 milioni), come riporta HDMotori.it
Ma ci si chiede: questi soldi vengono reinvestiti nella sicurezza stradale, come previsto dalla legge? Oppure finiscono nelle pieghe del bilancio comunale per coprire altri costi?
La legge (art. 208 del Codice della Strada) prevede che almeno il 50% degli incassi da multe sia destinato alla sicurezza e manutenzione stradale
Tuttavia, come evidenziano vari rapporti della Corte dei Conti e le analisi di bilancio municipale, non sempre è chiaro come e dove vengano impiegati questi fondi. È una domanda che attende ancora una risposta trasparente da parte dell’amministrazione.
Ma il paradosso più amaro è che mentre il Comune è integerrimo nel multare i suoi cittadini, si dimostra decisamente meno solerte quando si tratta della sicurezza vera. Secondo i dati del Ministero dell’Interno elaborati da Il Sole 24 Ore nella classifica della criminalità 2023, Firenze è la seconda città italiana per numero di reati denunciati in rapporto alla popolazione.
La microcriminalità – furti, scippi, aggressioni – è in costante aumento, soprattutto nelle zone centrali e nelle stazioni
In questo quadro, l’amministrazione comunale è rapida e decisa dove c’è un ritorno economico (le multe), ma scarica la responsabilità sul governo centrale dove non c’è profitto diretto (la sicurezza).
La contraddizione è lampante: si trova personale, tecnologia, fondi e volontà per sanzionare, ma non per proteggere i cittadini. Firenze rischia di diventare una città in cui le regole vengono fatte rispettare solo quando conviene economicamente.
Questa non è più “la” Firenze, città d’arte, cultura e civiltà
È una Firenze al plurale, divisa e disillusa: più multe per tutti, meno sicurezza per tutti.
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