I SOGNI E LA REALTA’

I SOGNI E LA REALTA’

La politica è una cosa seria. È “sangue e merda” come diceva Pomicino in tempi non sospetti e per fare politica a certi livelli uno dovrebbe avere un certo pedigree e, soprattutto una certa competenza.

Il che non significa necessariamente che essere istruito in chissà quali scuole o università., ma certamente occorre vivere nel mondo, fare esperienza del mondo e guardare il mondo attraverso la forza dei propri ideali e dei propri valori consapevole di doverli declinare nella complessità del reale

Ebbene sì. Per fare politica, uno deve avere un minimo di capacità e di curriculum, soprattutto in questi momenti complessi nei quali ideali e valori devono trovare il modo di essere veicolati attraverso azioni specifiche e concrete non potendo rimanere nell’alveo della pur importante simbologia. Gli ideali alti e nobili vanno bene solo se fungono da stella polare rispetto a una azione politica pragmatica e concreta. Altrimenti sono mera utopia, buona per qualche comizio a un centro sociale, ma del tutto insufficiente se si aspira a ruoli dirigenziali.

Per questo, la decisione del Presidente della Toscana, Eugenio Giani, di nominare vice Presidente di Giunta Mia Diop stupisce non poco

Non perchè la ragazza non sia brava o magari anche “portata” come si diceva un tempo.

Ma perchè le manca quel giusto e doveroso “cursus honorum” che le renderebbe forse più arduo il cammino ma certamente lo arricchirebbe in modo più proficuo in termini di esperienza, competenza e capacità.

Un tempo, per poter ambire a certi ruoli, dovevi passare per la forca caudina di un percorso lungo e a volte doloroso, costruito nel tempo, mattoncino su mattoncino, a partire dalle prime esperienze istituzionali per poi elevarsi secondo capacità e consenso verso le vette dell’empireo del (presunto)

Evidentemente oggi non è più così! È sufficiente dimostrarsi fedelissimi ai leader, essere rappresentativi di un qualcosa che va più o meno di moda, e il gioco è fatto.

Se un tempo la sinistra era piuttosto severa nella selezione delle sue classi dirigenti (con scuole di partito nelle quali si potevano trovare operai più colti di professori universitari), oggi evidentemente la diga si è completamente dissolta.

Altri sono i parametri attraverso i quali si definisce la propria ambizione carrieristica. Nella politica-show la costruzione di una competenza conta sempre meno

E i risultati si vedono eh! Non è un problema soltanto della sinistra, intendiamoci. Anche altrove c’è chi fa carriera a suoni di raccomandazioni più o meno evidenti, ma il caso toscano davvero si qualifica per il suo condensato di palese ostentazione della deriva ideologica assunta ormai criterio di azione politica.

Cionondimeno, per quanto si sia abituati a questo stato di cose, fa egualmente male vedere una giovane ragazza strumentalizzata a fini propagandistici e considerata – per stessa ammissione dei suoi sponsor – “un segnale di rinnovamento in atto”

Ora, personalmente sono della vecchia scuola, coerentemente a un’età non più giovanissima. Penso banalmente che una persona, a maggior ragione se riveste ruoli politici, ancora di più se è Vice Presidente di Giunta Regionale, debba essere valutata ed eventualmente selezionata per la competenza dimostrata non per la sua valenza simbolica. Insoma, non si può assurgere a ruoli delicati solo in virtù della fedeltà al leader o perchè espressione tanto tangibile quanto involontaria delle battaglie ideologiche della parte politica cui si appartiene.

È richiesto qualcosa di più

È richiesto qualcosa di diverso. È richiesta quantomeno una esperienza amministrativa concreta che non può esaurirsi al ruolo di consigliere comunale (alla prima esperienza e da poco tempo). Pare un po’ poco per fare il grande salto.

Questo dovrebbe suggerirre la logica, ma anche una attenzione mirata alla formazione di un giovane tantopiù se talentuoso cui si deve dare il giusto tempo e il giusto spazio per – come si diceva un tempmo – “farsi le ossa”.
Invece no! In Toscana evidentemente vigono leggi diverse.

Il buonsenso è andato definitivamente in cantina

Si sceglie di strumentalizzare la Diop per dare segnali. Ma la Regione ha bisogno di essere amministrata non di lanciare segnali di fumo. E poi, segnali di cosa, esattamente, verrebbe da chiedere?
Forse che essere figlia (italianissima!!!) di un cittadino senegalese o essere donna siano requisiti di selezione?

Io vorrei proprio sperare di no. Voglio convincermi che altri siano i talenti di Mia, lo spero per la Toscana, ma lo spero soprattutto per lei

Rebus sic stantibus, mi viene da dire che si sta facendo un grandissimo torto a questa ragazza elevandola a simbolo di qualcosa in assenza di altro che possa corroborare la sua formazione e la sua futura azione.

Se ne vuole fare una testimonianza vivente delle bandierine ideologiche della sinistra toscana caricando una giovane ragazza senza che questa abbia alle spalle un curriculum in grado di sostenerne il peso.

Non solo!

Al “rango nobiliare” si accompagna la delega assai delicata al Lavoro. Delega che presupporrebbe almeno che il delegato avesse mai messo piede in un luogo di lavoro. Dubito che la formazione universitaria da sola sia in grado di mettere in condizione qualcuno di affrontare le delicate tematiche attorno a questo tema, soprattutto in una Regione che vive uno dei peggiori momenti di crisi del comparto produttivo della sua storia.

E risulta che Mia Diop, complice anche la giovanissima età non risulta abbia ancora svolto esperienze lavorative significative

E allora si torna alla domanda iniziale. Che toscana ci aspetta se la selezione della classe dirigente avviene in virtù dell’adesione peraltro involontaria a dei modelli astratti che sono presi a riferimento da una sinistra che di concreto noin dice più nulla da decenni (come faceva notare oggi Luca Ricolfi)
Sbaglia chi già la attacca per le sue origini o peggio per il colore della pelle.

Il problema è semmai un altro

L’ingenuità con la quale si fa strumentalizzare da squali molto più grandi di lei.

Basterà l’ottimismo e la fiducia nella forza delle idee – come dice la neo-vicepresidente – per caricarsi di cotanto peso?

C’è da duibitarne fortemente.

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