I Renzi tornano in libertà: revocati gli arresti domiciliari. E le esigenze cautelari?

Il Tribunale del Riesame di Firenze ha revocato gli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, genitori dell’ex premier Matteo Renzi. I giudici hanno disposto a loro carico la misura dell’interdizione per 8 mesi dall’attività imprenditoriale. Il 1° marzo scorso il giudice per le indagini preliminari di Firenze, Angela Fantechi, aveva confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari per i coniugi Renzi senior, respingendo la richiesta di revoca presentata il 25 febbraio dall’avvocato Federico Bagattini, difensore della coppia, durante l’interrogatorio di garanzia.

Da qui il ricorso al Riesame, che ha accolto il parere della difesa togliendo i domiciliari. Tiziano Renzi e Laura Bovoli erano stati arrestati il 18 febbraio nella loro casa di Rignano sull’Arno dalla Guardia di Finanza su provvedimento cautelare richiesto dalla Procura di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta per bancarotta fraudolenta ed emissioni di fatture false per il fallimento di alcune cooperative collegate alla loro società Eventi6.

Qualcosa non torna: se le esigenze cautelari sussistevano due settimane fa, come possono essere venute meno oggi? Se gli arresti domiciliari sono stati revocati, significa che queste benedette esigenze cautelari non c’erano. Allora, perché i Renzi sono stati tratti in arresto? 

A me i signori in questione non piacciono affatto, ne ho una pessima opinione – e non sono il solo -, se devono pagare è giusto che lo facciano; nell’attesa, però, non possono essere trattati come birilli da buttare giù e ritirare su a piacimento delle Procure, dei Gip, dei Gup, del Riesame e compagnia bella.

Anche in questa vicenda il nostro si conferma un sistema giudiziario che fa acqua da tutte le parti, e per tapparle, queste enormi falle, ci vengono ficcati degli esseri umani. Un sistema giudiziario kafkiano, che con il concetto di Giustizia, ha ben poco a che fare. 

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