I pusher delle menzogne
L’inerzia generale di fronte alle menzogne conclamate mi lascia ancora oggi interdetto.
Parlo di pubbliche dichiarazioni, di concetti, di valori deputati a tenere in piedi un ordinamento, a garantire il prestigio di una scelta istituzionale o politica
Non penso agli impegni elettorali spesso disattesi per seguire la via opposta alle promesse. Su questo versante i cittadini italiani hanno dimostrato di avere lo stomaco allenato e le papille gustative insensibili ai cambi di sapore.
Si crea un narrato fasullo che forma la base per le conduzioni totalitarie e/o postdemocratiche che ci stanno affliggendo
Molte di queste menzogne senza scusanti ruotano sul valore , la forza, la reale consistenza dell’Unione Europea.
L’Europa unita, quella con storia sia pur di contrasti ma comune , è un obbiettivo ragionevole e utile.
Un Europa federale o confederale, con sovranità su alcune materie e unità di
legislazione fiscale e penale è il miglior strumento per conservare dignità e produrre sviluppo.
Non l’Unione Europea , cosa ben diversa, anzi opposta, all’Europa Unita e ircocervo istituzionale mai più imitato o ripetuto nel globo
La confusione fra Europa Unita e Unione Europea è il veleno che sta inquinando il panorama continentale.
La madre di tutte le menzogne che con l’autorevolezza dei cantori trova facile transito.
È aiutata anche dalla potenza di fuoco dei media, alcuni dei quali come è stato provato dagli stessi bilanci UE, sono prezzolati e ingaggiati per estremizzare le emergenze ambientali e sostenere il green deal, la filosofia cara alla finanza dominante e ai suoi terminali istituzionali
Poi ci sono i politici o i cosidetti tecnici che mentono per sistema accecati dalla convinzione pertinace della bontà della scelta Unione Europea.
Come Sergio Mattarella che , incurante del suo sapere e della realtà, spaccia insieme a altri pusher Altiero Spinelli e il Manifesto di Ventotene come fondamento di questa Unione.
O l’ Unione ‘portatrice di pace’ mentre Ursula chiama alle armi, in guisa velleitaria e pericolosa
Stessa situazione per il capo degli ideatori del marchingegno. Mario Draghi, ‘ il vile affarista ‘ ‘ socio della Goldman Sachs’ come lo definiva Cossiga .
Costui da sempre legato alla finanza anglosassone, liquidatore a loro favore dell’industria nazionale come ci ricorda sia il dicitur generale, sia Cossiga , sia Sergio Romano ex ambasciatore e notista misurato e obbiettivo,
mai ha interrotto la sua opera.
Per inciso va detto che l’inaffidabilità accertata del governo Meloni trova la sua prova del 9 nel legame stretto e forse la sudditanza della premier a questo personaggio e l’intesa profonda fra costui e il ministro dell’economia
Bene, l’instancabile distruttore, nel primo anniversario dell’Agenda Draghi , il Vangelo dell ‘UE, nel suo discorso se n’è uscito con la menzogna madre di tutte le menzogne ‘Inazione e lentezza minacciano non solo la competitività europea ma la sua stessa SOVRANITÀ”.
Questo grossolano mendacio è la spia dei reali intenti di Draghi e c. : conferire a questo monstrum istituzionale un requisito che non ha e azzerare le prerogative e le facoltà dei singoli stati, per rendere ineluttabili le scelte dei membri UE avviluppandoli in un legame inesistente.
L’ UE non ha neppure un milligrammo di sovranità, non è uno Stato nè un organizzazione politica con quei requisiti
Per questa assenza di sovranità NON fa parte dell’ONU nè ( udite! udite! ) della NATO. È detto chiaro ‘Gli Stati hanno la SOVRANITÀ che è UNA e INDIVISIBILE e rimane fra le loro peculiarietà.Essi trasferiscono e condividono con l’UE alcune funzioni”.
Concetto INDISCUSSO confermato da supreme istituzioni non certo bollabili di faziosità
Cioè la Corte Costituzionale italiana e i corrispondenti consessi francesi e tedeschi.
Le funzioni ( non certo la sovranità) sono delegate all’Unione su base pattizia non in forza di norme rigide e inderogabili ( costituzioni o simili ) e dunque sono sottoposte a recesso e deroga. Draghi non è certo un allievo ignorante da relegare dietro la lavagna con in testa il copricapo del somaro . La sua mente raffinata sa che evocare la ‘ sovranità europea’ sottolinea la dipendenza e la suvvalenza degli stati rispetto all’Unione e la pretesa irrevocabilità o immodificabilità del mandato in suo favore e l’ineluttabiltà delle scelte. NON È COSÌ.
Lo sa Draghi , lo sa Mattarella , lo sa la Meloni. lo sa la Shlein lo sa Conte. Ma tutto tace,in un’intesa silenziosa e indecente
È dovere minimo farsi una domanda e darsi una risposta. Votare per qualsiasi di loro può in qualche modo frenare questa discesa nel peggio o non serve soltanto a avallare la legittimità di costoro di fatto tutti uniti nei loro posti di dipendenti di lusso ?
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