I nuovi bacia-pile

I nuovi tram a batteria pronti per invadere Firenze

Si è svolto nel giubilo dei bacia-pile, lunedì 27 settembre, a Firenze un altro test della tramvia a batteria e senza fili.

Perché una nuova religione ha bisogno dei propri nuovi bacia-pile. La vestale c’è già: Greta.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha provato nuovamente la nuova trazione a batteria con Lorena Dellagiovanna, Vice President and Executive Officer Hitachi, produttrice dei convogli tramviari.

Un altro grande successo della tecnologia italiana e della lotta della giunta di Firenze, che si è sempre opposta alla proliferazione dei pali.

Ah, no.

I pali li hanno messi loro.

Ovunque, in Piazza Stazione, sui Viali.

Ora li vogliono togliere, ovvio: fare e disfare è tutto un lavorare.

E pagare.

Un grande successo: andiamo verso l’eliminazione dei pali con una mobilità meno impattante e più sostenibile – ha commentato il Sindaco di Firenze – Saremo la prima città d’Italia ad avere questa tecnologia, più rispettosa dell’ambiente e del paesaggio”.

A gennaio la prima prova

Elettrificare, elettrificare tutto: speriamo non anche le sedie. O le poltrone. Quelle giammai, si intende.

I novelli elettro-entusuasti sono in realtà i nuovi bacia-pile. Pile elettriche, si intende.

Le amano: soprattutto se montate su tram giapponesi, e prodotte in Cina.

Tutto al fine di fare passare un treno in mezzo alla città patrimonio dell’UNESCO. Che soddisfazione. Un giorno ammireranno questo scempio e commossi diranno a* loro nipot* che questo è stato possibile grazie a loro.

In verità, nel tratto tra la fermata Stazione-Alamanni e Fortezza, un prototipo del tram Sirio, veicolo utilizzato sulle linee T1 e T2, fu modificato già a gennaio da Hitachi Rail per viaggiare senza l’alimentazione aerea.

Poche centinaia di metri, in realtà.

Ma abbastanza per commuovere gli animi più sensibili alla elettrificazione della realtà.

I test aprono la strada all’eliminazione dei pali da piazza della Stazione, come da noi stessi auspicato fin dalla messa in esercizio delle ultime due linee. I tram a batteria – disse otto mesi fa Nardella – possono rivoluzionare questa tipologia di servizio all’interno delle città. Il trasporto pubblico, tanto più nei centri storici, dovrà essere sempre meno impattante e sempre più sostenibile.”

Sarò io, ma questa tiritera del ‘sostenibile‘, usato anche per i biscotti per cani, ormai mi pare il tormentone del ‘senza olio di palma‘ di due anni fa.

Ed in effetti solo di marketing si tratta in entrambi i casi.

Il marketing dei nuovi bacia-pile, quelli che i pali non li hanno mai voluti. Li hanno messi a loro insaputa.

Quelli che hanno la faccia come la ‘spigolatrice di Sapri’. Di bronzo.

 

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