Homo homini lupus

Homo homini lupus

L’uomo temuto da Hobbes era l’uomo allo stato di natura, privo di morale, senza religione, senza leggi, fuori da ogni ordinamento giuridico.

Hobbes teme che quest’uomo libero da condizionamenti, inibizioni, educazione, possa dare libero sfogo ai suoi istinti belluini dettati da istinto di sopravvivenza e di sopraffazione o anche da impulsi emozionali irrazionali.

Secondo il filosofo, l’uomo sarebbe egoista, amorale, passionale e Hobbes teme che questo egoismo possa causare una guerra perenne di tutti contro tutti

Ma esiste veramente l’uomo paventato da Hobbes? Ogni tanto, in realtà, qualcuno compie delle stragi efferate immotivate, nelle scuole o nelle strade. Alcuni uccidono la donna che li abbandona a se stessi. Altri provano piacere erotico uccidendo.

Esistono inoltre, uomini che uccidono per un cellulare

È questo l’uomo naturale, la scheggia impazzita, sfuggita alla domesticazione dei genitori, della scuola, del sacerdote, della legge, della comunità, dello Stato? Indubbiamente sono individui sociopatici, ma l’uomo naturale assomiglia veramente a questa persona?

Molti studiosi di etologia, da Conrad Lorenz in là, non sono affatto d’accordo.

Studiando varie comunità di animali si evince che in ogni organizzazione sociale animale, come, anche di insetti, lo stato naturale inteso come stato di caotica anarchia individuale non esiste. Spesso gli esemplari solitari sono gli individui esclusi dal gruppo.

Esistono, al contrario, sempre regole sociali, gerarchie, codici comportamentali, ordinamenti

La socialità non sarebbe un’invenzione degli uomini. I gorilla di montagna hanno una struttura sociale analoga alla nostra come molte altre specie. Insomma, la natura non sarebbe rappresentata dal caos individuale ma da armonia e convivenza, da ruoli rispettati e regole codificate. Forse Rousseau non aveva tutti i torti col suo buon selvaggio. I Greci erano certi che il vero ordine esistesse già in natura e che l’uomo dovesse adottare

La mimesis che significa rappresentazione e imitazione della natura stessa e l’ordine non deriverebbe dalla sua negazione

Una imitazione e rappresentazione non solo artistica ma anche filosofica  e morale. Non una semplice copia ma una interpretazione per cercare di intravedere una perfezione divina nascosta dietro ogni forma, ogni movimento delle stelle, ogni comportamento del più piccolo insetto.
Per il mondo classico, l’ordine perfetto della natura rispecchierebbe l’ordine cosmico che sarebbe un ordine divino a cui anche l’uomo dovrebbe conformarsi.

Se non seguisse questa legge sacra sarebbe hybris, il più grande peccato che un uomo possa commettere

Un porsi al di fuori del creato con comportamenti disarmonici e uscire dalla propria natura di perfetta armonia come l’uomo di Vitruvio voleva dimostrare. L’uomo prevaricatore di Hobbes non sarebbe l’uomo naturale ma piuttosto l’uomo innaturale, l’uomo divenuto disarmonico.

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