Henry Lee Lucas, il serial killer che confessò 600 omicidi

Henry Lee Lucas nacque il 23 Agosto a Blacksburg, Virginia. Il padre era un alcolizzato invalido, mentre la madre, Viola, era una prostituta. Herny crebbe isolato, in un ambiente malsano e violento. La madre lo picchiava e lo insultava regolarmente e costringeva il marito ed i due figli (Henry ed Andrew) ad assistere alle sue performance sessuali con i clienti. Un giorno il piccolo Herny si rifiutò di svolgere un banale lavoro, la madre per punirlo lo colpì con un giocco di legno: mandandolo in coma per tre giorni.

In seguito il bambino ebbe un altro incidente e perse la vista dall’occhio sinistro. Dovendosi occupare del padre, iniziò presto a bere con lui, cosicchè all’età di 10 anni soffriva di alcolismo. Il padre lo porto anche a conoscere il mondo del sesso, costringedolo ad accoppiarsi con un vitello che lui stesso aveva sgozzato. Nel 1950 il padre di Henry morì a causa di una polmonite. Iniziò così un periodo di piccoli crimini, seguiti da brevi periodi di detenzione nel carcere della Virginia, nel quale ebbe relazioni omosessuali. Nel 1959 fu rilasciato e poco dopo conobbe una ragazza, Stella.

La giovane era disposta a spostarsi con lui, ma la madre si oppose generando una lite molto violenta fra lei e il figlio, Henry perse la pazzieza e la uccise con le sue mani. Nel 1960 fu condannato per omicidio di secondo grado o e mandato nel penitenziario di Jackson. Quegli anni furono per Henry un incubo senza fine, tormentato da voci e rumori che provenivano dalla sua testa tentò più volte di suicidarsi, senza successo. Il rilascio fu anticipato e nel 1970 potè assaporare di nuovo la libertà. Vagò per diversi stati, finchè in Florida non conobbe Ottis Toole. Ottis era un criminale con svariate perversioni, si sospetta che i due avessero una relazione carnale oltre alla complicità omicida. La coppia iniziò a girare per l’America rubando auto e uccidendo sempre più persone, il modus operandi era sempre differente, la crudeltà manifestata dai due nei confronti delle vittime era spaventosa: necrofilia, cannibalismo, morti lente e sempre più fantasiose. Henry iniziò una relazione con la nipote di Ottis, una giovane ragazza orfana con un lieve ritardo mentale soprannominata “Becky”.

I due vissero per strada per molto tempo, finchè in Texas un’anziana signora, Kate Rich, decise di ospitarli in cambio di alcuni lavoretti in casa. La famiglia della donna si accorse che la coppia era poco affidabile e decise di cacciarli, così i due si rifugiarono nella “Casa della preghiera”, una comune gestita dal ministro laico Ruben Moore. I due iniziarno una vita pressochè normale, ma dopo poco tempo Becky iniziò a sentire nostalgia di casa e così ripartirono per la Florida. Dopo il primo giorno di viaggio scoppiò una lunga discussione che terminò con l’accoltellamento di Becky e succcessivamente lo stupro del cadavere, la stessa sorte toccò alla signora Rich. La famiglia dell’anziana donna iniziò a sospettare dell’uomo e fece sì che egli venisse arrestato.

All’inizio Henry non ebbe alcuna intenzione di confessare, ma il 15 Giugno 1983 iniziò la descrizione del lungo calvario. La lista degli omicidi di cui si dichiarò colpevole divenne sempre più lunga. In un primo tempo ne confessò 77 in 19 Stati, col tempo arrivò a confessare circa 600 omicidi in 26 Stati differenti, molti dei quali commessi con Ottis Toole e molti sotto richiesta della “Mano della Morte”, una setta stanaica di cui erano membri. Il processo a loro carico terminò con cinque ergastoli per Ottis e la condanna a morte per Henry. Nel 1998, poco prima dell’esecuzione, il governatore del Texas commutò la condanna a morte nel carcere a vita.

Henry Lee Lucas morì l’11 Marzo 2001 nella sua cella a causa di un attacco cardiaco. Ottis Toole morì nel 1996 a causa di una cirrosi epatica. Col passare del tempo Henry cambiò più volte versione, il numero esatto delle vittime non è mai stato confermato, si pensa che siano circa 100-300, ma potrebbero essere molte di più.

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