Gucci, camicie di forza in passerella. E’ polemica

La società scivola nella psicosi, quale capo migliore delle camicie di forza da indossare al mattino per andare al lavoro. Sulla passerella di Gucci scoppia la bufera. Non è passata inosservata la sfilata per la spring-summer 2020 della maison fiorentina che si è aperta con alcuni modelli con indosso camicioni molto simili a quelli usati negli ospedali psichiatrici.

Un’immagine forte, choc, che oltre ad aver spinto diversi utenti a chiedersi se le camicie di forza facessero parte delle nuova collezione, ha sollevato un polverone di polemiche costringendo la griffe a fare chiarezza: “Divise, abiti da lavoro e indumenti di costrizione, inclusa la camicia di forza, sono stati inseriti in apertura della sfilata Gucci Spring Summer 2020 come la versione più estrema di un’uniforme imposta dalla società e da coloro che la controllano – si legge in una nota diramata dall’azienda -. Questi abiti hanno avuto unicamente la funzione di veicolare un preciso messaggio e non faranno parte della collezione in vendita”.
 
 
“Presentandoli – prosegue la nota – Alessandro Michele ha voluto esprimere come, attraverso la moda, il potere viene esercitato sulla vita al fine di eliminare l’autoespressione. Un potere che, dettando le norme sociali, classifica e frena le identità personali”. “L’antidoto del direttore creativo di Gucci a questo concetto è rappresentato dagli 89 look della collezione Spring Summer 2020, che trasmettono il concetto di moda come strumento di esplorazione e autoespressione, coltivando la bellezza e rendendo la diversità sacrosanta” conclude la nota.
 
Leggi anchehttp://www.adhocnews.it/victorias-secret-infrange-un-altro-tabu-ingaggiato-il-primo-angelo-trans-un-brand-in-declino/
 
Exit mobile version