Governo: tartassare i tartassati. Covid e tasse mandano nel muro gli imprenditori

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Tasse, tasse, e ancora tasse. No! Non basta la chiusura imposta per l’attenuazione del contagio. Non è sufficiente neanche la paura, il terrore, che è stato messo nel cervello degli italiani. Terrore che non ti fa uscire di casa nemmeno quando puoi. O che ti fa guidare in macchina da solo con guanti e mascherina.

Non basta nemmeno la “potenza di fuoco” di Giusy Conte che ha sparato parecchio a salve!

Dopo che si spendono milioni di euro per i banchi a rotelle (e le scuole chiuse), per il bonus monopattino, per le migliaia di migranti che arrivano costantemente in Italia (sconfitta ammessa pure da Lamorgese). Dopo che nella prossima finanziaria c’è stata non solo una conferma, ma addirittura un innalzamento a 7,3 miliardi per il reddito di cittadinanza. Ecco, dopo tutte queste meravigliose iniziative (e altre me ne sono sicuramente scordato), bisogna pagare pure le tasse. E tante.

Negozianti, imprenditori, ristoratori: ogni categoria non è neanche più alla canna del gas. Perché non si possono permettere neanche più di pagarlo, il gas. Non ci sono soldi. Ma il governo (statale e locale) non si ferma: i quattrini li vuole, magari non subito ma li vuole.

Ed ecco che arriva il bollettino per una tassa che ha del ridicolo, e che probabilmente non è neanche troppo legale: Il Consorzio di Bonifica del Medio Valdarno.

Poi, ad esempio, Ires e Irap per i ristoratori: non cancellate come nei paesi che vogliono ripartire. Ma Spostate, rimandate al 30 aprile 2021. Come se ad aprile ci fossero i quattrini per pagarli. Qui si va tutti nel muro, e velocemente.

Non c’è un piano Marshall. Solo tasse

Alcide De Gasperi non c’è. E nemmeno uno statista che gli vada almeno vicino. E non ci saranno neanche i soldi americani del Piano Marshall che alla fine della Seconda Guerra Mondiale portarono in Italia più di 1.200 milioni di dollari (stiamo parlando del 1950…). Oggi l’America pensa a sé stessa, non a noi.

E i nostri politici (chiamarli statisti sarebbe un po’ forzato) non hanno la minima idea né di come gestire il presente, né tantomeno di come farà l’Italia a ripartire. No c’è un piano futuro, non c’è orizzonte.

C’è solo un gran bel muro, dove tutti sbatteremo la faccia.

 

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