Giuseppe Conte bocciato in geografia!

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Forse Conte sarà un ottimo avvocato, ma in geografia va bocciato senza remore. Questo signore, si sa, è il re dei voltagabbana. Molto più del suo ex amico Di Maio (mai col partito di Bibbiano). Nemmeno da paragonare al PD, regno incontrastato delle contraddizioni. Renzi, in confronto, è un bambino dell’asilo anche quando dice “se perdo il referendum, mi ritiro dalla politica”.

GiuseppI Conte è riuscito a governare prima alleandosi con la Lega e poi col PD. Sempre con l’eleganza che lo contraddistingue. Sempre ben guidato dal suo fazzoletto da taschino, vera eminenza grigia e mente politica dei nuovi 5Stelle.

Però, il nostro (anzi vostro, che io non voglio averci niente a che fare) Conte, professore di giurisprudenza, dovrebbe mettersi in testa che se vuoi di nuovo – sarebbe la terza, sciaguratissima volta – governare l’Italia, magari alleandosi con il Partito Sardo d’Azione, dovrebbe dare un ripassino alla geografia.

Già, perché in una recente foto che lo ritrae, appare chiaro il marasma mentale che avvolge il professore in quanto a cartine geografiche che ritraggono Europa in genere e Italia in particolare. Nello studio in cui è ritratto, infatti, campeggia attaccata al muro una cartina geografica del bacino del Mediterraneo che appare ai più attenti, ruotata in senso orario di 90 gradi.

I motivi di tale distrazione

Che sia un messaggio subliminale che vuol far passare, del tipo: italiani, votatemi e vi metto a 90° come questa cartina? Escludo a priori che sia una questione estetica perché il quadro in questione, messo per verticale, sta proprio male e soqquadra pure.

Guardandolo più da vicino potrei pensare che Conte sia stato tratto in inganno dalla scritta “mare nostrum”, che acquista un senso in questa posizione.

Alcune voci interne al suo entourage sostengono che GiuseppI si sdrai su un triclinio tipo antico romano e da quella posizione riesca ad avere una visione geografica corretta solo se l’inclinazione del quadro è spinta.

Però, come diceva Theodore Woodward “Se stai camminando per Greene Street e senti un rumore di zoccoli dietro di te, non voltarti aspettandoti di vedere una zebra. Aspettati un cavallo.” Quindi, a mio avviso, la spiegazione è molto più semplice e banale. Se vogliamo, pure avvilente.

Perché il cavallo in questione prende il nome di ignoranza profonda. Anche se, a sua discolpa, nella foto è evidentemente orfano della pochette, che tanto bene lo consiglia.

 

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