Intervista a Giorgio Silli

Classe 1977, pratese ma fiorentino di nascita, Giorgio Silli discende da una dinastia di pratesi doc, con un’azienda che si occupa di tinture di fibre tessili fin dal 1700. Inizia la sua carriera politica nel 2009 quando diviene Assessore alle Politiche Comunitarie e all’Immigrazione del comune di Prato, prendendo il numero più alto di preferenze. 

Nel 2011 diventa consigliere politico del Ministero dei Beni Culturali del Governo Berlusconi IV e nel 2014 viene rieletto in Consiglio Comunale di Prato sempre col massimo delle preferenze, sempre con Forza Italia.

Nel 2018 viene eletto con FI alla Camera dei Deputati sconfiggendo, nel proprio collegio, un pezzo grosso come Benedetto Della Vedova del PD. Oggi, dopo aver abbandonato FI per incompatibilità, ha aderito al nuovo movimento fondato da Giovanni Toti Cambiamo!

La scelta è stata sicuramente indispensabile. Ma non per me, per gli elettori di centro destra, per i moderati che hanno il diritto di avere un partito di riferimento votabile. Per i miei elettori che non capivano più se il mio ex partito fosse carne o pesce.

Vorrei evidenziare un aspetto fondamentale: intanto si colloca realmente nel centrodestra. Punto. Senza tentennamenti o ammiccamenti versi il centro sinistra. Di questi giochetti ne abbiamo visti anche troppi negli ultimi anni.

Siamo una forza moderata, liberale. Vogliamo dare casa a chi nella prima repubblica era un democristiano di destra, un liberale, socialista riformatore ecc.

Abbiamo già ampiamente visto che le logiche di Renzi hanno ben poco a che fare con il bene comune o con la salute delle istituzioni. Le logiche di Renzi sono quelle di gestire il potere in funzione del potere di Matteo Renzi, pertanto la durata del governo va declinata in base al consenso nei sondaggi di Italia Viva, o in base ai prossimi appuntamenti istituzionali di rilievo come ad esempio l’elezione del Presidente della Repubblica.

Renzi è di sinistra perché in Toscana il potere era ed è a sinistra. Fosse stato lombardo o veneto avrebbe iniziato la sua carriera politica nel centro destra sicuramente. Ormai però la sua struttura, il suo entourage, i suoi trascorsi sono a sinistra.

A mio avviso è stato più Berlusconi a strizzare l’occhio a Renzi che viceversa. Ci sarà senza dubbio un’importante migrazione di parlamentari di Forza Italia verso Renzi; proprio in queste ore stanno avvenendo le trattative.. i nomi sono abbastanza noti.

Appositamente è ovvio. Questo è da abbinare al fatto che Renzi non presenterà le liste alle prossime regionali e amministrative. Farà eleggere i suoi nelle liste del PD per poi portarli, da eletti, in Italia Viva.

Farò di tutto perché questo avvenga.

Tutto dipende da cosa accadrà in Umbria. Dubito che gli elettori PD e 5S apprezzeranno questo stomachevole obbrobrio che è l’alleanza giallo rossa anche nelle regioni. Un po’ di dignità per Dio!

Come se la dignità facesse parte di una certa classe politica…

 

 

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