Giorgia Meloni una certezza per Washington

Meloni una certezza per Washington.Sinceramente non vedo che allarmismo ci possa essere in caso Giorgia Meloni guidasse l’esecutivo, almeno per gli Stati Uniti. Se c’è un politico di centrodestra che non dimostra ambiguità sulla collocazione internazionale italiana, quello è Giorgia Meloni.

Fdi il più rassicurante per Washington

Nulla da temere per gli americani, se al governo arrivasse un partito che non perde occasione per ribadire la sua lealtà verso l’alleanza atlantica.

D’altro canto non  dimostrerebbe ambiguità neanche il Partito Democratico metterebbe in discussione la Nato. Ma è anche il partito erede di quelli che andavano a Mosca. Diciamo che il PD sostiene il pensiero debole, stando sempre dalla parte dei forti. E chi sta sempre dalla parte del più forte, cambia il campo quando cambiano i rapporti di forza.

Giorgia Meloni crede davvero nell’alleanza atlantica. Per lei stare nella Nato è difendere i valori dell’Occidente, quindi la difenderebbe anche se fosse l’alleanza dei più deboli.

Nessun partito è unanimemente atlantista

Avrà Fdi qualcuno al proprio interno che non crede nella Nato? Sicuramente. Ma se guardassimo chi all’interno dei partiti non crede nell’alleanza atlantica sarebbe un lavoro enciclopedico schedarli. Il mondo intero dubita che ci creda Matteo Salvini.

Anche Silvio Berlusconi è sempre stato aperto nei riguardi di Putin, per non dire amico. E gran parte del popolo di sinistra è nettamente contrario alla guerra ed all’invio di armi. Il Cinque Stelle palesemente non è un partito che può rassicurare gli atlantisti.

Chi scrive non pensa che sia un peccato il dialogo con la Russia. Anzi sono la persona più vicina alle posizioni di Henry Kissinger. Però riconosco che è assurdo pensare un pericolo per le relazioni con gli USA, l’eventuale vittoria del politico che più di tutti credi in queste relazioni.

Il New York Times: La voce dei radical chic

Non è l’America che ha paura della Meloni. È una certa America progressista che ha paura di qualunque cosa non sia allineata alle proprie posizioni.

L’intolleranza che i media degli Stati Uniti, in specie raggruppati intorno al New York Times stanno dimostrando, è palese. Addirittura un intellettuale non sospettabile di essere un simpatizzante della destra, come Federico Rampini ne parla apertamente. Recentemente  il New York Times ha cacciato un caporedattore, solo perché si era permesso di pubblicare l’opinione di un senatore repubblicano, come replica, ed anche escludendola dall’edizione cartacea, solo in quella on-line.

Un pericolo inesistente

La Meloni sarebbe un pericolo per quale motivo? Non è una progressista. Ma è la rappresentante a livello europeo del gruppo dei conservatori. Che certo non sono noti per posizioni contrarie al mondo anglosassone.

Ha una carriera nelle istituzioni democratiche di tutto rispetto. È una madre, viene dal proletariato romano. Ricorda una di quelle figure che hanno avuto successo per meriti, che di solito inebriano il popolo americano.

Da vergognarsi in casa nostra

La cosa scandalosa è che in casa nostra si dia risalto a fandonie di questo tipo. Nessuno si può permettere di entrare nella politica interna di un paese per quanto alleato. Soprattutto se è alleato. È un fatto di rispetto della sovranità di quel paese. Sicuramente Donald Trump era più vicino alle posizioni della destra italiana, ma l’amicizia con gli americani prescinde dal loro presidente. È l’amicizia di due popoli, non di schieramenti politici.

Qualunque italiano si dovrebbe indignare per questo. Se il Washington Post facesse un editoriale dicendo che Letta non può fare il Presidente del Consiglio in Italia, perché guida il partito degli ex amici di Mosca, io sarei indignato. Sarei indignato da italiano.

Come ogni americano si indignerebbe se noi andassimo a sindacare chi è degno o non degno di fare il presidente degli Stati Uniti . È una questione interna ad un paese sovrano.

Non è possibile pensare che alcune forze politiche cerchino di cavalcarla per incamerare consenso. Il senso di appartenenza, l’orgoglio nazionale deve andare oltre a queste piccole strategie.

Una atlantista convinta

Giorgia Meloni è una donna che crede profondamente nell’alleanza atlantica. Questo è quello che rassicura i nostri alleati a Washington . È l’unica cosa che gli deve interessare. Il resto è una questione interna al paese . Ce la vediamo tra italiani. E dobbiamo tutti difendere il diritto di scegliere da italiani.

 

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