Giorgetti al centro del potere: così il MEF guida le sfide dell’economia italiana
Nella legislatura iniziata a fine 2022, che attualmente è a circa metà del suo corso, i risultati furono sorprendenti, sia a livello generale che, in particolare, nei rapporti tra i diversi partiti della coalizione di destra.
L’unica forza dell’allora opposizione al Governo tecnico di Mario Draghi, Fratelli d’Italia, raccolse il 26% dei consensi, dopo un risultato alla soglia del 5% alle elezioni del 2018. La Lega di Matteo Salvini, dopo l’exploit del 17% circa del 2018, ha circa dimezzato la propria percentuale di voto, non arrivando al 9%; Forza Italia si è ridotta di circa un terzo dei voti, passando dal 14% all’8%
Lo scacchiere del Governo, che ha visto la nomina del primo Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana di sesso femminile, ha naturalmente rispecchiato questo quadro politico, affiancando però ai politici molti tecnici in alcuni Ministeri chiave.
Ma, dopo due anni e mezzo di Governo, ci sono forze politiche che ancora rivendicano una pedina che non è stata loro concessa, o che è stata concessa a una personalità piuttosto che a un’altra
La Lega, in particolare, ha più volte chiesto a gran voce la nomina di Matteo Salvini, divenuto Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a Ministro dell’Interno, anche se al Palazzo del Viminale si era insediato l’ex Prefetto di Roma Matteo Piantedosi.
L’altro esponente di spicco della Lega in Parlamento, Giorgetti, era però divenuto, forse anche un po’ a sorpresa, Ministro dell’Economia.
Un Ministro dell’Economia che avrebbe dovuto risolvere le questioni ITA, MPS ed Ilva, solo per citarne alcune; che avrebbe dovuto traghettare il nostro Paese in acque sicure dopo gli enormi costi del superbonus; che avrebbe dovuto ogni anno gestire le casse dello Stato con oculatezza per rassicurare l’UE e le agenzie di rating sull’affidabilità italiana
Ecco, Giorgetti, già prima della metà del suo mandato ha chiuso l’operazione, iniziata a pochi mesi dal suo insediamento, che consente a ITA Airways di continuare ad essere la compagnia aerea di riferimento e a rappresentare il Paese in tutto il mondo, garantendo collegamenti nazionali e internazionali a supporto dello sviluppo dei flussi turistici e del mercato aereo italiano, grazie all’acquisizione del 41% della società da parte di Lufthansa.
Nell’ambito delle problematiche connesse alla riconversione delle Acciaierie di Taranto, il Ministro delle Imprese Urso ha ipotizzato, da ultimo sostenuto anche dal Presidente della Regione Puglia Emiliano, il passaggio dai forni a caldo ai forni elettrici, sostenendo un processo di modernizzazione dell’impianto siderurgico installando una nave rigassificatrice nel porto di Taranto
Lo Stato potrebbe intervenire con una partecipazione minoritaria per accompagnare la riconversione industriale, finalizzata a garantire meglio lo sviluppo industriale degli impianti e la transizione industriale, per rilanciare l’impianto e assicurare un percorso sostenibile sia sul piano economico che ambientale.
Si tratterebbe di un’operazione straordinaria, che sarebbe naturalmente possibile solo con l’avvallo del Ministero dell’Economia, ancora una volta centrale per il futuro tecnologico, ambientale, lavorativo del nostro Paese.
Alla fine del 2023, dopo circa un anno di governo, il Tesoro ha ceduto 315 milioni di azioni ordinarie di Monte dei Paschi di Siena (il 25% del capitale sociale dell’istituto), portando a casa 920 milioni di euro e facendo passare la partecipazione dello Stato da circa il 64% a circa il 39
Dopo qualche mese, il governo italiano ha ridotto ulteriormente la partecipazione dell’Italia in MPS al 26,7%. Da ultimo, nello scorso novembre, il MEF ha perfezionato con successo la cessione del 15% del capitale sociale di MPS, facendo scendere all’11,7% circa del capitale sociale la partecipazione pubblica nello Stato e adempiendo alle richieste dell’UE di abbassare sotto la soglia del 20% le quote statali in MPS entro la fine del 2024. Tuttavia, il MEF resta il maggiore azionista della banca senese.
Dopo poche settimane, MPS ha lanciato un’OPA nei confronti di Mediobanca, che quest’ultima ha dichiarato come ostile. Pochi giorni dopo, a sua volta, in Generali è stato rinnovato il CDA, assistendo alla vittoria della lista di maggioranza presentata dalla stessa Mediobanca, contro la minoranza guidata da Del Vecchio, Unicredit e Caltagirone – quest’ultimo a sua volta azionista anche in MPS, secondo solo al Tesoro come quote possedute
Immediatamente dopo è stata lanciata un’OPS su Banco BPM da UniCredit, la quale aveva votato con il 6,5% del capitale delle Generali contro la posizione di Mediobanca, appoggiando la lista di minoranza presentata dal gruppo Caltagirone, sostenuta anche da Delfin – Del Vecchio, parte dell’azionariato anche di MPS.
A questo punto, il Tesoro si trova nel bel mezzo di uno scacchiere complesso che può far cambiare o lasciare immutati gli equilibri e gli schemi del settore bancario-assicurativo del nostro Paese, che vede in campo i maggiori player al fine di rafforzare le proprie posizioni negli istituti che hanno fatto la storia del nostro Paese e che, verosimilmente, saranno centrali anche per il futuro dell’economia e della finanza italiane.
Giorgetti ha recentemente dichiarato, sebbene sottolineando che lo Stato non è un banchiere e che in futuro sarà probabilmente dismessa totalmente la quota pubblica in MPS, che l’operazione su Mediobanca è stata proposta nell’interesse dell’economia italiana
Ancora prima, vorrei dire, che il Governo ha creduto in un “management che ha realizzato risultati eccezionali” e che, per questo, ne ha la totale fiducia. Merito del Ministro, che ha saputo risolvere un intreccio che nemmeno l’ex Governatore di Banca d’Italia Draghi era riuscito ad avviare.
Il MEF è uno dei cuori pulsanti di questo Paese: da lì passano i destini dell’industria, della finanza, di decine di migliaia di lavoratori, oltre che, ovviamente, quelli di tutte le società da tempo partecipate dal Tesoro
Ebbene, ci sono grandi oneri e onori dietro a tutto questo scenario: cerchiamo di portarli avanti con coraggio, come finora è stato fatto, senza chiedere troppo e senza voler sempre sottolineare ciò che non c’è di ciò che vorremmo, ma badando a ciò che con fatica e bravura è stato conquistato.
Leggi anche:
www.facebook.com/adhocnewsitalia
SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT