Gambling, il vero rischio è l’illegalità?

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Il Covid-19 ha inevitabilmente portato dei cambiamenti in molteplici settori. Restrizioni, limitazioni e divieti hanno costretto tanti mondi a riorganizzarsi e a mettere in atto una sorta di vera e propria rivoluzione. Il pensiero non può per esempio non andare al gioco d’azzardo, che, in questo periodo di grande emergenza sanitaria, ha vissuto uno sconvolgimento. Anche se, a dirla tutta, molti processi che sono arrivati a compimento avevamo già preso il via prima della pandemia, più precisamente nel 2019. Infatti a fare da traino nei mesi più difficili è stato il comparto dell’online, che ha vissuto un’esplosione e che fatto registrare dei numeri da capogiro.

Entrando maggiormente nel dettaglio, si può dire che il tutto è stato favorito dall’innovazione tecnologica e anche dalla comodità del giocare attraverso lo smartphone e le facilmente scaricabili e utilizzabili applicazioni, che permettono di divertirsi in modo sicuro e responsabile. Tra l’altro a creare un’app è stata anche l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Un’app chiamata Gioco Sicuro e che nei prossimi mesi potrebbe avere ulteriori implementazioni e aggiornamenti, tra cui quella che permetterebbe di partecipare alla tanto chiacchierata e discussa Lotteria degli scontrini. Ma c’è anche l’altro lato della medaglia, che è quello rappresentato dal rischio dell’illegalità.

Gambling, è davvero così difficile distinguere legale e illegale?

Infatti, come rivelato da Giochidislots, un’indagine fatta dalla EMG Differente per conto di LOGICO, ossia la Lega Operatori di Gioco su Canale Online, il 12% degli intervistati in questo particolare sondaggio conosce siti illegali. Le dinamiche attraverso cui si viene a conoscenza di questi portali sono svariate e molteplici, ma la principale è il passaparola. Un ruolo importante lo svolge comunque anche la pubblicità, tramite social, radio tv, giornali e tanti altri mezzi di comunicazione.

Molti giocatori però attivano la loro ricerca autonomamente e di loro spontanea volontà, forse anche per semplice e pura curiosità. La verità, stando alle parole di coloro che sono stati chiamati in causa, è che risulta e appare molto difficile distinguere i siti illegali da quelli illegali. Tutto si lega al fatto che non ci sarebbe una vera e propria consapevolezza dei rischi e dei pericoli legati al gioco online illegale. E questo lo fa pensare il fatto che solo il 25% degli intervistati e a conoscenza di quello in cui potrebbe incorrere.

Ma a cosa può essere connesso ciò? Molto probabilmente la reputazione dei siti e delle piattaforme legali e illegali non mostrano alcuna distinzione. A provare a fare chiarezza, mettendo alcuni importanti puntini sulle i, è stato il presidente di AssoLogico Moreno Marasco. Queste le sue parole: “I divieti con cui deve fare i conti il gioco legale ha aperto inevitabilmente la strada ai siti illegali. Questi ultimi infatti, non dovendo sottostare ad alcuna norma, hanno avuto ed hanno tuttora le mani libere”. Dunque pare che, in un certo senso, ad aver fallito sia il proibizionismo. Il 2022 cambierà le cose?

 

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