Fratelli D’Italia a Milano con Grazia

La candidata ventottenne di Giorgia Meloni, prima dei non eletti al consiglio comunale di Milano è pronta per sbarcare a Roma. Con grinta, coraggio ed eleganza.

grazia

Grazia Di Maggio. Classe 1994, giornalista pubblicista e con esperienze nel mondo televisivo per un canale economico finanziario, per agenzie di stampa e magazine online.

La risposta di Fratelli D’Italia alla milanese piaciona e radical chic compagna si chiama Grazia Di Maggio. Giovanissima fuoriclasse con le idee chiare e le spalle dritte, si racconta nelle ore più adrenaliniche prima della chiusura della campagna elettorale che forse cambierà il destino di un Paese allo sfacelo.

La politica è sempre stata sua passione e le piace credere che “ciò che è destinato a te trovi un modo per raggiungerti”.

“Tutto è iniziato durante i miei anni universitari a Milano, immerso in un ambiente radicalmente moderno e circondato da idee sempre più aberranti” – ha raccontato ad Ad Hoc News- “mi sono detta: non posso essere l’unica a pensarla così, a voler cambiare ciò che non funziona. Mi sono ritrovato a lottare per difendere ciò in cui credo, i valori fondanti della nostra società. Sono cresciuta in una famiglia di destra, ma nessuno ha mai spinto affinché mi avvicinassi alla politica”.

Alle porte del partito della Meloni c’è arrivata spinta da un dono che la contraddistingue da sempre: “una buona dose di curiosità e affinità valoriale mi ha portato a seguire sempre più da vicino Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni fino a quando ho firmato una petizione ad un banchetto, ed è iniziata così una bella storia d’amore con le persone della nostra comunità che mi ha condotto fino a qui”.

La sfida del parlamento

La prima dei non eletti a Milano in Comune, oggi la sfida in parlamento. Cosa porti con te della precedente esperienza? Cosa ti ha insegnato la campagna in una città dove i comunisti hanno tutti i rolex e vivono in area C?

Lo scorso anno candidarsi alle amministrative di Milano, venendo da una città del sud e dopo 8 anni di vita nel capoluogo meneghino, è stata una vera e propria sfida. Anche in quel caso mi sono ritrovata a confrontarmi con mostri sacri della politica, nomi conosciuti e con maggiore esperienza della mia.

Proprio per questo credo sia stata la scelta migliore che potessi compiere, nonostante alla prima esperienza elettorale partire da una candidatura in Municipio. Ma le opportunità vanno sempre colte e ponderate. Una campagna lunga, frenetica, fatta di dialogo con la gente nelle periferie in cui però è mancato qualcosa e ha vinto l’astensione. Porto con me la sana militanza, la pazienza e le problematiche ancora irrisolte e a cui dar voce, il confronto e lo studio costante. Senza quella palestra di vita oggi probabilmente non sarei candidata al Parlamento.

Facci l’identikit del tuo elettore.

L’elettore di Fratelli d’Italia è un patriota innamorato della sua nazione, un conservatore che intende consegnare nel miglior modo possibile la terra dei padri a chi verrà dopo di lui, è una persona che ama rimboccarsi le maniche e contribuire alla crescita della nazione. È colui che ha visto attorno a sé, a causa di politiche irresponsabili, il declino economico sociale culturale ed economico della sua Patria. È l’Italia che produce.

E ora quello del tuo avversario.

Non mi piace parlare di avversari però credo che la peggior categoria siano quelli che vivono di pregiudizi nei confronti del partito che mi onoro di rappresentare e quando scendi sul piano dei contenuti non vogliono neanche ascoltare. I prevenuti.

Un tema che ti sta particolarmente a cuore.

Un tema che mi sta a cuore oltre al lavoro di cui abbiamo parlato in precedenza è quello del contrasto alle droghe, lotta alle devianze e promozione degli stili di vita sani. Al centro dell’agenda politica e dei 25 punti nel programma di FDI vi è il diritto allo sport. È necessario aiutare i giovani che si sentono soli e trasmette valori edificanti. Letta pur di andarci contro dice “viva le devianze” quali alcol, droga, dipendenze, violenza. Per noi tutto questo è da combattere tramite la cultura della vita e la cura della salute fisica e mentale.

Uno della sinistra di cui possiamo fare a meno.

Utero in affitto, ideologia gender. Tutte tematiche che non solo utilizzano in modo strumentale ma che mettono a rischio i valori non negoziabili, i valori millenari della nostra società.

Cosa faresti in caso di vittoria, il primo giorno in Parlamento?

Così come quei giovani patrioti che hanno fondato l’Italia moderna ci si aspetta da noi una straordinaria dose di coraggio per far fronte agli innumerevoli problemi di questa Nazione. Porterei in Parlamento la voce dei miei elettori.

 

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