Firenze per Israele, senza se e senza ma

Ieri, in Piazza Duomo a Firenze si è tenuta l’importante manifestazione organizzata dal Console Onorario di Israele Marco Carrai, a sostegno dello Stato Ebraico, vittima degli atti terroristici di sabato 7 Ottobre.

L’apertura di Marco Carrai

Il Console ha aperto la manifestazione con un chiaro proclama. Non è una manifestazione contro L’Islam o contro la Palestina e che non ci sono folle da aizzare, ma solo ribadire il diritto di Israele di esistere e a difendersi. Carrai ha poi sottolineato che Hamas è un’organizzazione terroristica che non può avere una sua legittimazione politica poiché l’atto compiuto il 7 Ottobre è solo odio e antisemitismo, ma non c’entra nulla con la questione palestinese.

Le Istituzioni a fianco di Israele e della comunità ebraica

Si sono succeduti poi molti interventi di rilievo che hanno sostenuto l’importanza di essere in quella piazza a sostegno di Israele senza ambiguità o pelose equidistanze.

C’erano le Istituzioni cittadine ed ebraiche, dal Sindaco Nardella, al Presidente Giani al Presidente Mazzeo, e poi il Presidente della Comunità Ebraica Fink e il Rabbino capo di Firenze, Gad Fernando Piperno.

Una politica finalmente (quasi) unita nella vicinanza a Israele

C’era la politica, ad eccezione della sinistra estrema. La Lega con Susanna Ceccardi che ha insistito sulla necessità di stoppare ogni fonte di finanziamento, anche indiretto, al terrorismo, FDI con Giovanni Donzelli, il PD con il segretario regionale, Italia Viva con l’eurodeputato Nicola Danti e Azione con Francesca Mercanti, Forza Italia, con Marco Stella e tanti altri.

Basta Hamas, basta terrorismo!!

Tutti uniti nel dire basta ad Hamas, nel dire basta al terrorismo. Ma anche a richiamare il ruolo centrale dell’Occidente e dell’Europa a fianco di Israele, in questa drammatica crisi,

Un’Occidente che deve dunque mettere al bando ogni timidezza, e rivendicare con forza la centralità politica e culturale dello Stato Ebraico, il suo diritto di esistere, di resistere e di difendersi.

Insomma, tantissime persone riunite a Firenze per rilanciare un importante e fraterno sostegno popolo ebraico in questo momento difficile.

Angoscia per i civili israeliani

Nelle ore di ansia per gli ostaggi e per i civili israeliani e nel timore di nuove incursioni, particolarmente toccanti sono risultate le testimonianze di Harek Koka, studente fiorentino di Tel Aviv che dà conto dell’angoscia dei familiari che vivono ormai quasi costantemente nei bunker, e di Shavi Haril i cui familiari risultano dispersi.

L’importante presenza dell’Associazione Anahita

Era in piazza la Associazione Anahita che raccoglie i dissidenti iraniani che hanno testimoniato la vicinanza a Israele e invitato a resistere contro il regime degli Ayatollah e le sue violenze. Perchè è possibile la convivenza pacifica tra i popoli a patto che la si faccia finita con l’antisemitismo, con l’odio per gli ebrei in quanto ebrei.

La posizione dell’UAII

Perchè – come ha sottolineato il Presidente dell’Associazione Fiorentina Amici di Israele dell’UAII– oggi l’antisemitismo si presenta col volto dell’antisionismo. E quindi è necessario ribadire sempre e comunque il diritto di esistenza e difesa dello Stato Ebraico e di opporsi a quelle voci inaccettabili che vorrebbero addossare la colpa di quanto successo a Israele. Queste voci mascherano un antisemitismo di fondo che va estirpato che strumentalizzando la pace, confondono aggressore e aggredito. Bisogna vincere questa battaglia culturale e ristabilire la verità per non trovarsi, come un secolo fa, a dover piangere 6 milioni di ebrei morti per non aver avuto il coraggio di difenderli da vivi.

Una bellissima piazza che nessuno ha potuto rovinare

Un palcoscenico vasto e variegato che ha dato vita a un evento pacifico, pacato ma emotivamente molto partecipato.

Una piazza che non cerca la vendetta ma verità e giustizia in vista di una pace effettiva, reale e giusta, perché Hamas è il primo nemico del popolo palestinese e che finché ci sarà Hamas non ci sarà possibilità alcuna per la pace in medioriente.

Solo un momento di tensione, quando qualcuno – di numero esiguo – è passato dalla piazza e ha inveito contro Israele, ma è stato subito allontanato dalla polizia.

La giornata si è conclusa con il commovente inno nazionale israeliano cantato dal palco e dalla piazza.

 

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