Firenze Identitaria, la nuova associazione del territorio fiorentino

Firenze Identitaria ha svolto lo scorso sabato la sua prima festa del tesseramento, abbiamo seguito la giornata, recandoci presso la sede del movimento per seguire l'evento

Firenze Identitaria
“Siamo soddisfatti per il successo della nostra prima festa del tesseramento – hanno dichiarato i responsabili di Firenze Identitaria – sono circa un centinaio le sottoscrizioni avvenute nella giornata di oggi. Ci onora che tanti fiorentini ci accordino la propria fiducia, frutto del grande lavoro che abbiamo svolto nei nostri primi mesi di vita.”

UNA COMUNITA’ MILITANTE

Effettivamente fondare una nuova associazione politico-culturale in tempo di feroci restrizioni alle libertà personali, alla mobilità e in un contesto totalizzato dalle vicende sanitarie è stata una grande scommessa. Vinta, per adesso, grazie ad un segreto che in realtà non è un segreto: la capacità di darsi una Forma tanto antica quanto mai rivoluzionaria, quella della Comunità militante.
I responsabili di Firenze Identitaria insistono molto su questo concetto, ponendolo al centro del proprio essere come forza ordinatrice. “Il compito di una Comunità militante, nel contesto attuale, è quello di riprodurre autonomamente i modelli sociali, culturali, politici e aggregativi di cui vogliono privarci. E’ un processo che non è iniziato adesso – ha detto Saverio Di Giulio, responsabile dell’associazione – la crisi ha però velocizzato e rinforzato il moto disgregatore che il globalismo apolide applica per cannibalizzare tutto ciò che è prossimità. Per non essere fagocitati, occorre dunque mantenere saldi principi e contrattaccare efficacemente: identità, sovranità e solidarietà, declinati con la massima efficienza, sono l’unica ancora di salvezza. La Comunità militante, fucina di virtù in cui si realizza la personalità umana. E’ il luogo di partenza, il radicamento da contrapporre ad una “nuova normalità” fatta di isolamento, ipocondria, iperdigitalizzazione e consumismo disumanizzante.”

PER L’ECONOMIA LOCALE

Parole chiare, alle quali fanno seguito quelle di Massimiliano Bartolozzi, economista, il quale ha sottolineato i pericoli per la nostra economia locale. “Il virus si è rivelato un alleato di comodo per le multinazionali, che vedono le piccole e medie imprese come degli scomodi intermediari da eliminare. Il capitalismo predatorio, grazie alle restrizioni governative, sta allungando i tentacoli sull’economia del territorio. L’obiettivo dei grandi gruppi è accaparrarsi la totalità del mercato attraverso il web, favorendo la cancellazione progressiva del contante, sogno adesso non più tanto proibito della grande finanza internazionale. Questi propositi sono stati sfacciatamente dichiarati dal Forum economico mondiale nei progetti di ‘Grande Reset’ e ‘quarta rivoluzione industriale’, che invitiamo tutti ad approfondire.
Noi, invece, vogliamo difendere le attività economiche locali, patrimonio sconfinato di saperi e tradizioni. Servono incentivi e forti riduzioni sulle imposte, recuperando fondi da chi opera in Italia senza pagare le tasse come i colossi del commercio elettronico”.

LA DONNA

Chiara Romano, in rappresentanza di una nutrita componente femminile, ha parlato tenendo amorevolmente in braccio Cosimo Leone, il figlio di otto mesi. Ha evidenziato la necessità di lottare per non lasciare ai bambini il futuro distopico tratteggiato dai fautori della cosiddetta “nuova normalità”: “Lottiamo per assicurare alle future generazioni una società sana. Con pilastri inamovibili come la famiglia e una scuola pubblica che abbia una funzione educatrice anziché lobotomizzante. Sarà importante utilizzare ogni spazio istituzionale per portare avanti politiche demografiche come quella del Reddito Nazionale di Natalità. Le donne nei movimenti identitari non sono “quote rosa”, ovvero feticci da sbandierare in nome del politically correct, ma protagoniste dell’azione militante in una polarità complementare all’uomo”
I GIOVANI
La parola è passata poi ai giovani. E’ stato trasmesso un video registrato da Lorenzo Colzi, il responsabile studentesco agli arresti domiciliari per aver svolto un semplice volantinaggio in una scuola. Una vicenda molto controversa, che ha visto schierarsi dalla parte del ragazzo importanti esponenti istituzionali di Lega e Fratelli d’Italia.
Colzi ha mandato un messaggio ai giovani, dicendo di essere assolutamente sereno perché nel giusto e spronando i ragazzi a non farsi condizionare da quello che gli è accaduto. “La libertà è prima di tutto una dimensione dello spirito e del pensieroha detto – quella fisica conta poco senza quella interiore. Svolgere un percorso di militanza politica, non rinunciando ad esprimere le proprie idee, differenzia le persone libere dagli schiavi. La vitalità della nostra Comunità è rimasta immutata nonostante le restrizioni. In molti, in troppi, hanno invece ceduto allo sconforto. Questa è la rappresentazione pratica più emblematica di questo concetto.” 
LA SEDE
Anche Matteo Daddi, altro baluardo giovanile di Firenze Identitaria, segue il filone di Lorenzo Colzi. Rimarca l’importanza dell’aggregazione comunitaria. In particolare presso la nuova sede, un “avamposto” acquistato e ristrutturato nel cuore della città, in via del Purgatorio 27 rosso. “Questo è uno spazio aperto da noi anche per le future generazioni. Vorrei che tra molti anni altri giovani possano continuare a ritrovarsi qui, parlando e mantenendo vive quelle fondamenta sociali su cui è stata edificata la nostra Civiltà. L’atrofizzazione dei giovani davanti alla televisione è uno dei maggiori mali della nostra epoca e il nostro obiettivo è offrire modelli diversi.
Abbiamo una Taverna dove ritrovarsi per stare insieme, proponiamo allenamenti sportivi, corsi di formazione e conferenze sui più svariati temi. Svolgiamo numerosi attività di sostegno sociale: ogni mese raccogliamo generi alimentari per sostenere famiglie italiane in emergenza economica. A disposizione della cittadinanza anche un centro servizi autorizzato e la possibilità di acquistare testi di editoria non conforme grazie alla collaborazione con la Libreria Il Bargello.”
IL FUTURO
Una cosa emerge chiara dal far visita a questo gruppo: le logiche profittevoli di certi politicanti onnipresenti nei salotti televisivi sono lontane anni luce. “Per noi fare politica significa donarsi in modo disinteressato per nostra città e la nostra Nazione”. Determinazione e idee chiare, insomma, non mancano. Se la scommessa di far crescere un’associazione del genere in questo difficile momento storico può dirsi vinta, adesso se ne pone un’altra più difficile: incidere su una realtà allargata. Chi vivrà, vedrà.
IL VIDEO DA FIRENZE IDENTITARIA
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