Firenze e sicurezza: due donne rapinate in cinque giorni

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La sicurezza in Toscana scema rapidamente. Nei quartieri popolari, intorno alle stazioni ferroviarie, nei parchi, si allargano sempre più sacche di degrado, di spaccio e illegalità.

A Santa Maria Novella ti inseguono per offrirti una dose. Le risse tra extracomunitari sulle scalette della stazione sono all’ordine del giorno. L’insicurezza dilaga nelle zone urbane. Tra i diseredati, i poveri e gli anziani e le donne che vivono tutta l’ansia dell’insicurezza.

Sull’ATAF e sulla Tranvia i controllori viaggiano in gruppi di tre o più. A Firenze, in centro, in cinque giorni due donne, vittime di violenza gratuita, sono state rapinate a calci e pugni. Autori, manco a dirlo, due extracomunitari. Un rapinatore gambiano è stato arrestato.

Calci e pugni a una donna di 65 anni

Il 6 febbraio alle 06.30 una donna di sessantacinque anni viene aggredita a calci e pugni in viso. Il rapinatore insiste fino a che non riesce strapparle la borsa. La donna subisce trauma facciale, frattura scomposta del naso, una ferita al labbro, perde tre denti.

Una pattuglia di Carabinieri poco lontano arresta un trentenne del Gambia, ancora sporco di sangue. Il delinquente, già pregiudicato, irregolare e senza fissa dimora, aveva addosso anche effetti personali della rapinata. È finito nel carcere di Sollicciano. In precedenza il rapinatore era stato denunciato per violenza su un’altra donna. A Isernia inoltre, il delinquente aveva preso a sprangate in testa un uomo per una sigaretta. Il procedimento è ancora in corso. L’uomo era libero in attesa di giudizio.

Il 10 febbraio, verso le due, in via dei Pilastri stessa scena. Una donna di quarantasette anni e stata aggredita a calci e pugni per strapparle il telefono. La donna soccorsa dai Carabinieri ha riferito di essere stata aggredita da uno straniero di colore che l’ha picchiata fino a strapparle il telefono. La donna è stata ricoverata in ospedale in attesa di essere operata per le fratture riportate al viso.

La Lamorgese prova a prenderci in giro

La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, è stata già virale sui social per il “moto ondulatorio” delle camionette della Polizia. In merito a fatti analoghi ci prende in giro affermando che certi crimini non sono commessi in massima parte da immigrati ma possono essere commessi da chiunque. Neanche l’evidenza empirica dei fatti smuove la Ministra sul tema della sicurezza.

Non è per cadere sempre nella solita polemica. Credo che i progressisti e vetero comunisti col Rolex amministratori dei nostri territori debbano capire che l’esigenza di sicurezza non ha matrice ideologica.  Anche dal Governo dovrebbero smettere di fare propaganda sulla pelle degli italiani. La richiesta di ordine e legalità, di fermare l’immigrazione clandestina non ha matrice fascista o razzista.

Quando la sinistra non riesce a misurarsi con un problema sfugge al confronto bollando di fascista l’interlocutore. Non è cosi che si risolvono i problemi.

 

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