Firenze e la viabilità: ci obbligheranno a non usare la macchina

viabilità

Il problema della viabilità è una piaga vera e propria in tutte le città italiane. Ma a Firenze si rasenta l’ottava piaga d’Egitto: dopo locuste, grandine, tenebre e morte di primogeniti, si arriva comodamente all’incarcerazione degli automobilisti.

Nel capoluogo toscano si sta assistendo al paradossale: una situazione che nemmeno Kafka avrebbe saputo architettare. Infatti l’amministrazione comunale le sta inventando di variopinte e variegate per inchiodare il traffico privato. Il tutto nel nome della salvaguardia green. Del resto una splendida statista come Margaret Thatcher scriveva “Oggigiorno, il socialismo viene più spesso presentato in veste d’ambientalismo, di femminismo o di preoccupazione internazionale per i diritti umani. Tutto ciò suona bene, in astratto. Ma grattate la superficie e, molto probabilmente, troverete anticapitalismo, quote paternalistiche e distorsive, e intrusioni nella sovranità e nella democrazia delle nazioni. Slogan nuovi: vecchi errori.”

Lo Scudo Verde (foto dal web)

A Firenze troviamo tutto quello che di green e di astruso possa essere presente in una città: una tranvia nata male e vecchia che elimina spazio e permette a un treno di sferragliare per la città. Corsie ciclabili quasi totalmente inutilizzate che assomigliano più a piste di atterraggio (magari il Vespucci avesse una pista del genere). Zone a 30km/h che aumentano come piante infestanti e, tra poco, anche il mitologico Scudo Verde, che imporrà il cambio di vetture. Anche e soprattutto a chi non se lo può permettere.

Inquinamento maggiore

La conseguenza naturale di tutto questo non è una riduzione del traffico. Ma un peggioramento. Infatti carreggiate ridotte portano a più tempo passato in coda. In macchina. Quelle strade che prima percorrevi in 10 minuti, adesso ti incarcerano per 30 minuti quando va bene. Sempre sperando che non piova, altrimenti addio. E nel frattempo brucio benzina.

Questa situazione in costante evoluzione, mi porta a pensare a due scenari.

  1. L’idea base è quella di portare il cittadino, l’automobilista, ad una tale esasperazione da abbandonare completamente l’utilizzo dell’auto privata. Ci stanno bloccando. Veniamo privati della libertà di movimento. Dobbiamo fare esattamente quello che vogliono loro. Un’imposizione bella e buona mascherata da buonismo verde.
  2. Abbiamo a che fare con un’amministrazione incompetente che si è accartocciata su idee irrealizzabili e che, per non perdere i benefici del contributi europei, continua a sbagliare e non ha il coraggio di tornare indietro.

Non sta di certo a me dire quale delle due ipotesi sia quella reale. O se ne esista una terza. O se la terza sia una commistione delle due esposte. La verità è che tra non molto ci sarà una nuova stretta al traffico privato. Ci sarà un nuovo inasprimento delle condizioni di viabilità, senza però avere delle valide e percorribili alternative. Ed in tutto questo mi viene da pensare: ambulanze, vigili del fuoco, polizia e gli altri servizi pubblici su gomma?

Però si progetta la ciclabile Firenze-Prato. Che di inverno sarà usata zero. D’estate, senza nemmeno un albero sembrerà il più profondo dei gironi infernali danteschi.

 

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