Firenze Criminale non è il titolo di un film tipo “La polizia incrimina, la legge assolve” con Franco Nero. Ma è la percezione di una situazione esplosiva del capoluogo toscano che fino ad oggi era avvertita solo dai consiglieri di opposizione e dalla cittadinanza tutta. Buongiorgio…
Forse oggi la famosa percezione di insicurezza così tanto sbandierata ta tutta la giunta comunale fiorentina, potrebbe assumere dei connotati di realtà. Dura come una pietra, impietosa come un esattore. Come spesso, troppo spesso accade, perché un argomento scomodo venga affrontato, bisogna che colpisca uno dei “loro”. E così è stato.
Alessio Calamandrei, ex sindaco di Impruneta in quota PD (a cui va tutta la nostra indiscussa solidarietà) ieri pomeriggio (non alle 4 di notte), in via Martelli che dovrebbe essere il salotto buono della città, viene preso a seggiolate da una risorsa che aveva appena ribaltato alcuni cestini dei rifiuti.
Calamandrei scrive testualmente: “Arrivano due volanti: una lo perquisisce e lo porta via, l’altra prende dichiarazioni, documenti, e testimonianze. Risultato: dopo nemmeno un ora lui è nuovamente in via Martelli.”
Poi si accorge dell’ottima gestione della sanità pubblica, fiore all’occhiello di una Toscana rossa e non doma, che dalle 21.30 lo dimette alle 05.30 del mattino. “Totale 7 ore e 30 per una radiografia e 7 giorni di prognosi con bendaggio semirigido. (La prossima volta o tiro io due destri subito, o mi giro dall’altra parte…)”, il suo commento a chiosa dell’accaduto. Lo avesse scritto un cristiano di destra, sai che vespaio di epiteti del tipo: fascisti violenti/sono tornati gli squadristi/manca solo il manganello? Tanto si vergognano i sinistri a ritirare fuori i soliti argomenti. Lo ha detto un PD, allora va bene.
Percepisco una Firenze non ancora criminale, ma almeno birbona
Anche l’ex consigliere comunale di Firenze (sì, PD anche lui) Massimo Mattei si schiera a favore del suo amico e collega di partito (doveroso, mi pare), e si desta dal torpore che questa città è simpaticamente invivibile, pericolosa. Criminale.
Ma quando lo dicevano i cittadini era davvero una semplice percezione o era la realtà di chi quotidianamente deve avere a che fare con violenti strafatti, barboni che si masturbano davanti a tutti, risse e accoltellamenti per una zona di spaccio?
Provate a percorrere a piedi la rampa di parcheggio delle biciclette alla Stazione di Santa Maria Novella. Se non vi ammazza il puzzo di piscio stagnante, ci sta che una manata o una coltellata riuscite a portarla a casa.
Vediamo se adesso, che la vittima è uno degli intoccabili della politica toscana, si passa dalla percezione, alla realtà anche per chi siede nelle stanze del governo fiorentino.
Ricordate Graziano Cioni?
Il mio amico Giovanni mi fa giustamente ricordare che Graziano Cioni nel 2016 venne soprannominato lo “Sceriffo” perché fece guerra agli zingari che pulivano i vetri ai semafori. Ma cosa scatenò la sua reazione? Pare fosse stato colpito su affetti personali.
Quindi: quando toccano il loro orticello, i loro cari, allora partono lancia in resta. Altrimenti: tu chiamale se vuoi, percezioni.
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