Con 5273 denunce ogni 10.000 abitanti, nel 2023 Firenze si è assestata al quinti posto tra le città più insicure di Italia.
Firenze 5a in classifica per reati denunciati
Spiccano in questa triste classifica i reati violenti, tra cui rapine, aggressioni e violenze sessuali.
Da non dimenticare poi i reati di spaccio di sostanze stupefacenti – già deteniamo il record nel consumo di eroina – che ormai investe tutta l’area cittadina, senza più distinzione di quartieri.
Rapportato al numero di popolazione, per alcuni reati Firenze è persino più insicura di Roma.
Emergenza sicurezza in tutta la città
Non è nemmeno più un problema di contrapposizione tra centro e periferia, visto che il fenomeno criminalità è ormai trasversale, non risparmia niente e nessuno e si estende – simile al Nulla della famosa Storia Infinita – anche in vaste aree di Città Metropolitana.
Ecco, la Storia infinita però è anche quella di istituzioni assenti che minimizzano il problema, trascurano gli appelli che reiteratamente in questi anni i cittadini hanno loro rivolto e si limita a magnificare la città omettendone i problemi.
“prendete i veri criminali”
Salvo che poi non si incappi in un povero musicante che aveva la sola colpa di suonare in pubblico senza autorizzazione. E allora lì ben 12 agenti della polizia municipale intervengono per bloccare il pericolosissimo suonatore.
Mai visti 12 agenti tutti insieme per gli spacciatori, per gli stupratori, per i rapinatori. Si vede che nel codice penale hanno modificato la normativa sui suonatori e non ce ne siamo accorti.
Elezioni comunali e paure piddine
Per quanto potremo andare avanti con la strategia dello struzzo? La città è alla viglia di una infuocata campagna elettorale dove per la prima volta dopo decenni chi ha fino amministrato sente il terreno scivolare sotto i piedi.
Problemi politici, certo, ma anche l’incapacità di dare risposta alle legittime doglianze della cittadinanza stanno diventando un incubo per PD e soci.
Il degrado abbonda, la trascuratezza la fa da padrona e non v’è chi viene a Firenze – magari dopo anni – e non ne ravvisi il peggioramento totale a 360 gradi.
L’inerzia disutile dell’amministrazione
Ebbene, in questo clima, in questo humus, in questo background, dove l’Amministrazione sembra più interessata a cospargere di balzi e balzelli inutili e dannosi la vita dei cittadini o a crogiolarsi in autoreferenziali faide di partito, alligna indefesso il crimine, si sviluppa l’illegalità, si uccide nel silenzio la città.
Basta ipocrisie. Dobbiamo dirci la verità: la città non è più sotto il totale controllo delle istituzioni. Ci sono alcuni luoghi dove lo Stato nemmeno ci prova a fare il proprio dovere.
La criminalità avanza e la politica regredisce
Quartieri di fatto intransitabili oltre una certa ora, pena il rischio di essere coinvolti in vere e proprie guerre per bande da parte gang in lotta tra loro. La tutela delle donne – di cui tanto ci si riempie la bocca – non è assicurata da nessuno nel capoluogo toscano. Il fenomeno delle baby gang deborda senza soluzione di continuità non trovando nello Stato una risposta forte e decisa.
Insomma, i fiorentini non ne possono più! L’amministrazione nicchia. Non si vede l’ombra di alcun intervento né contingente né strutturale. Né repressive né preventiva. Non si vede l’ombra di politiche sociali, non si ha notizia di politiche di riqualificazione del territorio da un punto di vista umano e culturale. Il niente assoluto.
Lettera aperta alle Istituzioni
Ecco perché il Comitato dei Cittadini Attivi di San Jacopino che da tempo denuncia inascoltato queste problematiche ha scritto una lunga e disperata missiva indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro degli Interni, al Prefetto, al Presidente di Regione e al Sindaco, invocando l’approvazione di un di Decreto Caivano anche per Firenze.
I cittadini descrivono una situazione disperata, numeri alla mano, e vogliono “il dispiego dell’esercito per le strade, il pattugliamento da parte della polizia municipale con i previsti poteri di polizia giudiziaria loro attribuiti dalla legge per intervenire a tutela dei cittadini” Oltre che, naturalmente, l’apertura di quel CPR già previsto dalla legge Gentiloni.
Il problema della criminalità straniera
La dissennata politica sulle migrazioni della sinistra ha moltiplicato anche i reati commessi da immigrati irregolari. Tema certamente che tocca molte città ma che su Firenze si rivela particolarmente grave. Il parco delle Cascine, orgoglio green (tanto per rimanere su temi cari ai progressisti), è divenuto teatro di spaccio h24, porto franco di criminalità d’importazione, dotato di una sorta di extraterritorialità penale. Le Forze dell’Ordine, poche e malpagate, hanno difficoltà a garantire la sicurezza dell’area, non per loro responsabilità. Il triangolo che va dalle Cascine-Porta al Prato a San Jacopino passando per la Stazione SMN oltre una certa ora è territorio di nessuno, appaltato alle varie mafie in competizione cruenta tra loro. Nel mezzo ci sono residenti e attività commerciali che non possono che fare da rassegnati spettatori di una tragedia senza soluzione.
(Naturalmente quanto sopra potrebbe benissimo valere per qualsiasi area cittadina e metropolitana).
“Decreto Caivano” per Firenze
Non sfugge dunque la rilevanza delle questioni poste dal Comitato di San Jacopino per sensibilizzare un intervento della politica che non si limiti più alla evidentemente inadeguata classe dirigente locale e regionale ma che investa le più alte cariche dello Stato.
Il Comitato pretende una legge come quella di Caivano che – stando alla realtà dei fatti – sta recuperando spazi di legalità in una zona ritenuta disperata. Soluzioni forse drastiche, ma necessarie quando l’illegalità tocca livelli patologici nell’indifferenza pubblica.
In attesa della risposta delle Istituzioni, i cittadini hanno la possibilità di cambiare
Vedremo che cosa risponderanno – possibilmente coi fatti – i diretti interessati chiamati in causa. Ma c’è un’occasione che i fiorentini, comunque sia, avranno il 9 di Giugno di quest’anno. Dare un segnale forte che non si limiti alle lamentele, per quanto legittime e fondate. I cittadini saranno chiamati a votare non solo per il Sindaco e il Consiglio comunale, ma a molto di più. Essi avranno l’opportunità dare un segnale forte di discontinuità e cambiamento e trasformarlo con il proprio voto in un atto concreto e reale che mandi un messaggio ancor più chiaro di una lettera, di un appello e di una manifestazione.
Cambiare si può! Cambiare si deve!
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