Firenze: abusivi sgomberati bloccano la circolazione

baracca

Una palazzina di via Baracca a Firenze è stata occupata abusivamente da africani. Ieri finalmente è stata sgomberata. Come è normale che sia, come vorrebbe la legge. Onestamente credevo che ci sarebbero voluti ancora un paio di anni per fare lo sgombero, ma poi ho pensato: proprietà Unipol, ci mettono poco. E così è stato.

Il problema è storto subito dopo. Degli 84 abusivi che occupavano illegalmente la palazzina, la maggior parte sono uomini. Le poche donne sono state ricollocate presso strutture del Comune o dell’Arci (strano). Non capisco come mai questa discriminazione sessuale. Siamo nel 2021: un po’ di apertura mentale!

Tutti i muscolosi maschioni di colore, tornati a casa dal lavoro, si sono trovati in mezzo a una strada. Detto così suona terribile, vero?

l’accampamento notturno sul ponte Pertini

Prima di tutto: quanti di questi sono regolari sul territorio italiano? Il “lavoro” è regolare, con tanto di assunzione e contributi? Hanno un regolare contratto di affitto? Pagano utenze e tasse? Le risposte a queste mie domande sono fin troppo semplici.

Questi signori hanno pensato quindi di prendere le loro tende e occupare il ponte Sandro Pertini, fra via Baracca e piazza Puccini. Inchiodando in questo modo una delle arterie più importanti della città. Tutto la serata e la notte di ieri, e pure stamattina.

il ponte Pertini bloccato
la solita eleganza dei dimostranti

In ostaggio di noi stessi

Mi viene immediatamente in testa un’altra domanda. Ma come mai tutti questi avevano una tenda da campeggio a portata di mano? Interessante. Vorrei sapere quanti di noi, a casa hanno una tenda. Loro ce l’avevano. Curioso…

Il problema vero è la gestione italiana di queste cose. E vorrei analizzarla.

  1. Questi signori sono per la maggior parte (se non per la totalità) irregolari. Li vediamo tutti i al telegiornale arrivare a bordo delle navi delle ONG straniere. Se sono irregolari, che ci fanno ancora dentro i confini della Repubblica?
  2. È vero che grazie alla posizione politica di Unipol (proprietaria dell’immobile) i tempi di sgombero sono stati relativamente veloci. Ma sono pur sempre stati lunghissimi. Quando c’è un’occupazione abusiva, deve essere risolta in tempi brevi, magari entro un mese. In modo da non permettere di sedimentare l’occupazione. E magari interrompere subito le utenze come luce, acqua e gas. Tanto non le pagano.
  3. Una volta sgomberato l’edificio, non possiamo rimanere ostaggio di questa gente che si piazza in mezzo di strada. Vanno portati via. E magari rimandati nelle loro nazioni di nascita. Tanto, chi lavora in nero sul territorio italiano, non è produttivo a livello fiscale e contributivo. Pertanto è solo e soltanto un costo per la nazione.
  4. Ma il nocciolo della questione non sono questi signori. Sono coloro che permettono tutto questo teatrino. Istituzioni, magistrati, leggi imbecilli. Nelle altre nazioni europee facevano un bel furgone e li facevano sparire tempo zero. Invece da noi, da un certo ceto sociale in su, c’è ancora qualcuno che dice “poverini”.

Stamani sono stato un po’ lì a vedere. Ho sentito la gente normale, quella senza il cashmere e il Rolex, letteralmente inferocita. Gente che abita nella zona e che si è trovata prigioniera a casa propria.

Insulti, bestemmie e prese di posizione. Ma nessuno che abbia detto “poverini”. Gente che dura fatica a pagare l’affitto, ma che in qualche modo lo paga.

Il più drastico? Un calabrese alla guida di una betoniera carica di cemento. Bloccato dalla municipale ha tirato giù il vetro e ha urlato: fatemi passare, vedete che ve lo risolvo io il problema. E magari faccio pure marcia indietro.

 

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