Fiducia consumatori. Il campanello della stagnazione
Istat stima (1) che a settembre la fiducia dei consumatori sia leggermente in crescita rispetto al mese precedente: da 96,2 a 96,8. Leggero avanzamento dovuto ad un miglioramento delle opinioni sulla situazione economica generale (+1,8), corrente (+0,7) e futura (+0,4), mentre la fiducia personale è stazionaria (+0,1).
C’è da dire che, al cosiddetto ritorno dalle vacanze e al maggiore interesse che si presta all’economia dopo le spese anche “azzardate” del periodo vacanziero, la “spensieratezza” viene meno e le preoccupazioni vengono considerate con maggiore attenzione. Ma nonostante questo, la fiducia rimane pressoché stabile. Bene che non sia arretrata, ma stabilità in un periodo di difficoltà come questo (a dispetto di quanto taluni ci dicono, specie in area governo) non vuol dire prosperità, bensì stagnazione.
Il nostro regime economico avrebbe bisogno di una cosiddetta cura da cavallo, ma al prossimo orizzonte si intravedono bonus e aiuti di vario tipo (è spuntato anche quello per le edicole, anche se vendono un prodotto che sempre meno persone intendono acquistare) che non aiutano ad affrontare di petto il bubbone principale, la mancata crescita industriale. Un solo esempio, il polo dell’acciaio di Taranto (ex Ilva): trionfalismi a tonnellate, ma manca il tassello principale, chi compra?
Buon galleggiamento!
1 – https://www.aduc.it/notizia/lieve+crescita+della+fiducia+dei+consumatori+istat_141554.php
Vincenzo Donvito Maxia, presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
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