Facebook ha rotto i co…riandoli con le sue politiche censorie

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Ebbene sì: Facedbook mi ha oscurato per 24 ore. All’inizio ero quasi indispettito: ma come si permettono questi moderni Catone a togliermi la libertà di parola. E poi per che cosa? Per un banale modo di dire che ho addirittura camuffato!

Incitamento all’odio

Dopo ho pensato: bhe, chi se ne frega. Starò 24 ore senza Facebook. Sono sicuro di riuscire a sopravvivere. Esperimento peraltro pienamente riuscito. Poi ho capito che essere stati “bannati” dai figli poltically correct di Messer Zucchino, è addirittura una medaglia.

Per la cronaca, mi hanno bloccato per “incitamento all’odio”. Nientepopodimenoché! Sono un sobilatore di folle, annientatore di minoranze.

Del resto non hanno tutti i torti: sono uomo (quindi potenziale femminicida). Bianco (omofobo). Cattolico (odio l’Islam). Sposato con una donna (omofobo). Con una figlia naturale (qui non so chi offendo, ma qualcuno di sicuro). E infine, GRAVISSIMO, di destra. In pratica una persona da infilare in galera e non lasciarla uscire più.

Ah, l’incitamento all’odio rilevato da Facebook è quello qui a destra. Si va di nulla!

Poi mi sono accorto di non essere il solo ad aver subito l’ira funesta del novello (miliardario) Savonarola. Anche altri amici si sono tacciati di abomini contro l’umanità.

Altri esempi folli come il mondo in cui viviamo

Un caro amico del bolognese è stato segnalato e bloccato su Facebook per la frase “regina negra carnica”. Immediatamente è partita la caccia allo xenofobo, all’odio raziale. Si sono tutti stracciati le vesti per la nobile parente di George Floyd. Pugni chiusi e black lives matter. Sembra sia stato avvistato anche Louis Hamilton a perorare la causa. Peccato.

Peccato che questo mio amico faccia l’apicoltore e che la regina in questione sia un insetto.

Infine un altro amico, che voleva farsi il più classico degli aperitivi. Famoso in tutto il mondo ma nato a Firenze nel 1919. Sto parlando della miscela di 1/3 di gin, 1/3 di bitter Campari e 1/3 di Vermut rosso. Divenuto celebre col nome di chi era solito berlo: il Conte Camillo Negroni.

Oggi forse Zucchino vorrebbe che lo chiamassimo cocktail “diversamente bianco”, o afro-cocktail. Noi lo chiamiamo solo Negroni. Ci perdonino gli illuminati dei tempi odierni.

L’epopea delle puttanate non sembra conoscere limiti e confini.

Io mi chiedo: sono io quello sbagliato? Quello che vede il mondo con uno sguardo romantico e se vuoi anche antico? Oppure il mondo sta prendendo una deriva pericolosissima che ci porterà ad un’implosione mentale. Il tutto col beneplacito felice della cosiddetta “classe dirigente occidentale”. Quella che in teoria dovrebbe essere illuminata, che guarda avanti, che…

Che palle!

 

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