Europa. Soffia il Vento dell’Est

Europa

Forse ad est soffia più forte la vera anima Europea. L’Europa può appianare le divergenze con i paesi dell’est? Con paesi che abbiamo accolto, poiché separati da noi a causa di un maledetto ed inumano muro per quasi cinquant’anni? Eppure la Polonia, l’Ungheria, la Bulgaria e non solo, sono costantemente guardate con sospetto da Bruxelles.

E come se non bastasse si pensa di colpire sempre, nella maniera più maledetta e inadatta a gettare le basi di un unione politica e solidale, con sanzioni di tipo economico.  Come mettere alla fame, o minacciare di farlo, chi la fame e la miseria le ha sofferte veramente.

L’Europa più ricca che ha avuto la fortuna di stare dalla parte vincente della guerra fredda, si rivale su paesi che tutt’oggi faticano per rimettersi al pari, dopo decenni di forzata inclusione in un sistema economico catastrofico.

Paesi come la Polonia alla quale dobbiamo una lotta accanita contro il sistema comunista, che divideva ciò che vogliamo unificare. O dimentichiamo forse il grande ruolo e l’impatto avuto da Solidarnosc e Giovanni Paolo II, nell’esito della guerra fredda? Abbiamo scordato la rivolta di Ungheria? Jan Palach che si è arso vivo per protestare contro l’indifferenza occidentale all’occupazione del suo paese, la primavera di Praga? Tutti i popoli che pagavano al prezzo del sangue una simile lotta per la libertà.

Ora vogliamo sanzionarli perché l’adesione alla grande famiglia che dovrebbe rappresentare l’Unione Europea deve basarsi sull’accettare il politicamente corretto, la nuova stagione dei diritti, non da tutti condivisa, le decisioni partorite dai salotti della politica e dagli intellettuali figli del progressismo militante? E dove sta scritto?

Dove sta scritto che i valori dell’Unione Europea sono questi? E che gli stati che vogliono veramente una federazione seria di europei, la creazione di una Patria Europea nel rispetto della storia dei suoi popoli, non debbano unirsi ad esempio attorno ai valori giudaico cristiani che sono le radici portanti di questo continente.

L’europeo ed il concetto di Europa si sono forgiati sulle rovine del paganesimo, unificando la classicità con quelli che genericamente si definiscono barbari.

Per millenni c’è stata un Europa Cristiana

Ora l’Europa deve diventare la patria dei nuovi diritti lgbt, deve fondare la propria Unione sull’immigrazionismo incontrastato. Deve accettare passivamente di essere l’antitesi di ciò che le ha dato ragione d’essere.

E paradossalmente accetta culture e popoli legati a religioni che negano tutti quei diritti che vuole imporre agli altri.

L’Europa non può continuare ad essere questo illegittimo impianto di burocrati. Vogliamo l’Europa politica: facciamola. Ma lasciamo stare le imposizioni.

Si siedano i popoli attorno ad un tavolo e cerchino la legittimazione coloro che aspirano all’ Unione politica coinvolgendo le persone. Basta far vedere che l’Europa è qualcosa di calato dall’altro. Uniamoci soprattutto attorno ad una cultura condivisa. Non imponiamo la morale.
Non basta una moneta per creare un sogno.

 

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