Essere alternativa: elezione diretta del Capo dello Stato

Il centro-destra deve puntare ad una rivoluzione Gollista

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Nella Repubblica dei Partiti non si deve stare; se si vuole mostrare al popolo italiano che esiste un’alternativa reale.

Per quanto possa essere importante il ruolo offerto, o per quanto possa essere ampia la prospettiva, il gioco non vale la candela. Una prospettiva ampia dal punto di vista di questa Repubblica è una prospettiva limitata dal punto di vista della storia.

Il Centrodestra italiano, per aver una ragion d’essere e guadagnarsi il diritto di guidare il paese, deve rifiutare la logica partitocratica, consociativa. Rifuggire i compromessi che hanno reso arido il quotidiano e tetro il futuro degli italiani. Non si può giocare la credibilità stando dietro ad un giochetto di palazzo.

Se esiste un vero modello al quale si deve guardare è quello d’oltralpe del Generale Charles De Gaulle. L’uomo che seppellì il morente regime dei partiti francese e salvò la Francia. L’obiettivo non deve essere semplicemente governare il paese, i governi passano ed oggi nessuno quasi lì riesce a ricordare per qualcosa di importante.

Il centrodestra deve porsi l’obiettivo di portare avanti una rivoluzione istituzionale di proporzioni storiche. Dobbiamo scardinare il sistema della repubblica dei partiti con poche e mosse decise. Il taglio dei parlamentari lo si è fatto, ma non è una riforma che cambia le regole del gioco.

Fondamentale poter eleggere direttamente il Capo dello Stato

È necessario chiedere di cambiare la costituzione per eleggere direttamente il capo dello Stato, che non può diventare lo strumento per inibire la volontà degli elettori, poiché partorito dalle segreterie di quei partiti che gli elettori magari manderanno all’opposizione alla prima occasione utile. E se questo parlamento non dovesse acconsentire, bene si sarebbe tracciata la linea di demarcazione della differenza fra i veri liberali e coloro che vogliono conservare lo status quo. Fra chi è per far contare la volontà degli elettori e chi è per far prevalere la volontà della casta.

Eleggano pure chi vogliono al colle; sarà l’ultimo inquilino cooptato. Il centro-destra pretenda che tutti i suoi candidati alle elezioni politiche sottoscrivano la riforma costituzionale per l’elezione diretta del Capo dello Stato entro i primi cento giorni della legislatura. E poi chi vuole chieda un referendum e faccia una campagna suggerendo agli italiani di togliersi il diritto di scegliere il Presidente .

Questo centrodestra deve parlare di ritorno a quei collegi uninominali che permettevano agli elettori di scegliere gli eletti. Magari temperando la riforma tornando alla legge Mattarella. Spingere sull’abrogazione di organismi vituperati come il CNEL, dei senatori a vita. Tutto nei primi cento giorni.

Un Alba di Rinascimento vera per questa nostra Italia. L’abrogazione immediata del reddito di cittadinanza.

L’Italia ha bisogno di riforme coraggiose non in senso assistenzialista, ma puntando sullo sviluppo. Insistere sulla crescita economica. Riforme che diano respiro e speranza come la flat tax, la riduzione dei tempi della giustizia, il ridimensionamento della burocrazia e un vero abbassamento della pressione fiscale.

Gli italiani vogliono un alternativa che rompa con un sistema che li ha completamente imbrigliati.

 

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