Il PD sul viale del tramonto ha un nuovo curatore.
Un Curatore Fallimentare.
È Stai-Sereno-Enrico Letta, un uomo buono, buono per tutte le stagioni.
Lo puoi mettere a capo del governo più anonimo che si sia visto, al pari di Gentiloni.
Lo puoi mettere in Europa, in Francia, a segretario del partito.
Dove lo metti, sta.
E non combina nulla, è inutile. Ma con garbo.
Lo scioglimento della riserva e i cocci
Si era preso 48 ore per pensare. Ha sciolto poi la riserva annunciando la disponibilità a diventare il segretario PD. Per il partito. E per l’America.
Dopo aver sciolto la riserva, si prepara a sciogliere il partito.
Enrico Letta ha visitato a sorpresa il circolo del Pd a Testaccio, storico quartiere di Roma.
“Daje Enrì, ripiamose sti cocci!!!”, lo striscione che ha trovato al suo ingresso realizzato dai militanti.
L’uomo di Goldman Sachs
Letta, advisor Goldman Sachs, la più importante banca al mondo, pare l’uomo giusto per commissariare il PD.
Enrico, con tutta probabilità subentrerà a Nicola Zingaretti dopo le sue dimissioni da segretario e le risate con Barbara d’Urss.
Di cocci il fratello di Montalbano ne ha lasciati parecchi, nemmeno nascosti sotto il tappeto, sparando a zero su tutti i compagni mentre se ne andava sbattendo la porta.
Negli ultimi anni, vissuti tra Roma e Parigi per guidare la Scuola di affari internazionali della Sciences Po, il buon Enrico si era tenuto fuori dal gioco politico, dopo il benservito avuto da Renzi, quando l’allora segretario PD lo esautorò e ne prese il posto a Palazzo Chigi.
Ora torna, ma pare l’uomo meno adeguato a traghettare il PD verso la fusione con i 5 stelle.
Dove non è chiaro chi incorporerà chi.
A meno che non serva un curatore fallimentare per vendere i gioielli di famiglia e chiudere definitivamente.
Nel qual caso è l’uomo giusto al posto giusto.
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