Energia: la mannaia europea

EUROPARLAMENTO

Energia: la mannaia europea

È di oggi la notizia di una potenziale nuova ecoscemenza europea dopo le auto elettriche.

L’adozione della direttiva sulle Case Green da parte del Parlamento europeo ha suscitato dibattiti e perplessità riguardo alle implicazioni per il settore energetico e per i cittadini.

Se da un lato si evidenzia l’obiettivo di rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico e meno inquinanti, dall’altro si sollevano interrogativi sulle misure drastiche adottate

In particolare, la decisione di interrompere ogni forma di sovvenzione per le caldaie a combustibili fossili, inclusi quelli a gas, ha destato preoccupazione, considerando che fino a poco tempo fa tali installazioni erano incentivizzate attraverso ecobonus in alcuni Paesi, tra cui l’Italia.

Sebbene l’intento di ridurre le bollette energetiche e combattere la povertà energetica sia lodevole, è importante considerare l’impatto diretto sulle famiglie e sul mercato energetico.

L’incertezza derivante da questi cambiamenti può alimentare la sfiducia nei confronti delle istituzioni europee, soprattutto se non viene fornita una chiara strategia di transizione verso fonti energetiche alternative.

La volontà del Parlamento europeo di regolamentare in modo rigido il settore energetico rischia di generare un effetto “bumwramg”, cioè una reazione negativa e imprevista nel mercato, e di legittimare l’euroscetticismo anche tra coloro che finora non ne hanno mai fatto parte.

È importante riflettere sul ruolo della politica nel condizionare il mercato energetico. Se le proposte legislative si scontrano con le preferenze e le esigenze dei cittadini, i decisori politici dovrebbero dimostrare umiltà e riconsiderare le loro scelte, anziché imporle in modo coercitivo.

Ad esempio, se le auto elettriche non trovano il favore del mercato, sarebbe più saggio incentivare l’innovazione e garantire una transizione graduale anziché imporre divieti o restrizioni draconiane

In conclusione, mentre l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale del settore edilizio è condivisibile, è fondamentale adottare politiche energetiche che tengano conto delle esigenze e delle preferenze dei cittadini, evitando eccessivi condizionamenti del mercato e promuovendo un dialogo aperto e inclusivo tra istituzioni, industria e società civile.

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