Economia in ginocchio e inverno demografico: ecco l’Italia post-lockdown!

ECONOMIA

Economia – Le conseguenze a cui l’Italia andrà incontro dopo mesi di quarantena sono, o dovrebbero essere, sotto gli occhi di tutti. A riportare con i piedi per terra i millantatori di ottimismo a suon di hashtag e potenze di fuoco ci hanno pensato da un lato uno studio condotto da tre professori universitari, dall’altro l’ISTAT.

Lo studio messo in piedi dai tre docenti – Thomas Tørsløv (Universittà di Copenhagen), Ludvig Wier (UC Berkeley) e Gabriel Zucman (UC Berkeley) – in un corposo lavoro di circa sessanta pagine, ha rilevato come alcuni Stati – la cui tassazione risulta essere in linea con gli standard internazionali – subiscano ingenti danni dai paradisi fiscali presenti all’interno dell’Ocse.

L’economia che ne paga ne le spese

Nell’area euro a pagarne le spese sono: la Germania (55 miliardi di dollari); la Francia (32 miliardi di dollari) e l’Italia (23 miliardi di dollari). Mentre l’Irlanda guadagna all’incirca 106 miliardi di dollari l’anno, i Paesi Bassi 57 miliardi di dollari ed il Lussemburgo 47 miliardi di dollari. Insomma, dati davvero poco confortanti per l’Italia considerando che i 23 miliardi di dollari persi ogni anno, corrispondono a circa due terzi del valore del MES.

Segno che, all’interno dell’Unione Europea, sussistono degli enormi disequilibri di cui il Bel Paese ne risente profondamente anche in virtù del fatto che in assenza di sovranità monetaria (vero nocciolo della questione), gli unici modi per accaparrarsi le risorse necessarie per far fronte alla spesa corrente sono l’imposizione fiscale ed il ricavato delle aste dei titoli di Stato.

Crollo delle nascite

L’altra questione riguarda, invece, il crollo delle nascite. “Italia senza futuro, l’Istat: minimo storico di nascite dall’Unità” così titolava, lo scorso 13 luglio, un articolo de Il Sole 24 Ore. Nell’ultimo anno, infatti, l’Italia ha subito un calo delle nascite del 4,5% rispetto al 2018 e un incremento del 16,1% di persone trasferitesi all’estero. Il tutto ha comportato una diminuzione di quasi 551 mila residenti negli ultimi cinque anni. Dati che fanno riflettere parecchio sullo status attuale della nostra Nazione.

Quali possibili soluzioni? Per fare fronte all’inverno demografico bisognerebbe mettere in atto politiche di medio e lungo termine volte a stimolare la natalità. Nell’immediato, invece, la soluzione certamente non sarà quella di sradicare ed importare persone culturalmente diverse da noi. Bensì incentivare il ritorno in Patria – con le dovute garanzie – degli italiani che attualmente si trovano all’estero. Pertanto, occorrerà necessariamente ritornare alla sovranità monetaria, nonché alla sovranità dello Stato in senso lato, non solo per risolvere il problema demografico ma anche per cercare di risollevare la nostra economia mettendo fine alle speculazioni finanziarie di alcuni paesi europei.

 

 

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