E la rumba continua: sicuramente niente voto

voto

L’unica cosa certa dell’attuale crisi governativa (la quale si va sempre più ingarbugliando) è che non torneremo alle urne. Al Popolo -sovrano costituzionale della Repubblica oramai esiliato- non va data parola e soprattutto non va dato potere di voto.

Così vogliono Mattarella e i Potentati nazionali e sovranazionali che si celano dietro l’inquilino del Quirinale. E così vuole anche la stragrande maggioranza del Parlamento, composto da individui senza arte né parte che temono come la peste l’esito elettorale. Avendo annusato il rischio di ritrovarsi senza un lavoro o con un modesto lavoro privo di onori e privilegi, e privo specialmente di benefici economici pari a quelli di cui, immeritatamente, godono oggi.

Preclusa quindi la via maestra (che è peraltro quella costituzionalmente corretta) restano solo gli impervi sentieri dei giuochi di Palazzo.

Tre le ipotesi sulla carta: 

  1. Un Conte-ter ufficialmente sostenuto da Pd e 5Stelle, i quali però si vanno facendo sempre più tiepidi nei confronti del Premier per via di sondaggi che favorirebbero, incredibilmente, alle elezioni prossime venture un’eventuale lista dell’ex Avvocato del Popolo (diventato poi Statista di Sinistra ed ora Avanguardista Europeista). Poiché pare che i voti di una “lista Conte” verrebbero sottratti proprio al Pd e ai 5Stelle. Una nemesi che preoccupa questi ultimi, già angosciati dalla difficoltà di trasformare la maggioranza semplice che hanno in Senato in maggioranza assoluta. 
  2. Un Governo di Unità Nazionale, che però non sembra convincere né tantomeno avere l’adesione di tutto il Centrodestra. 
  3. E un Governo alla Ursula, formato cioè da quei partiti italiani che, nel Parlamento Europeo, votarono per Ursula Von der Leyen alla Presidenza della Commissione Europea. Soluzione che, puntando all’annessione di Forza Italia o di una sua parte, rischierebbe però di spaccare il Centrodestra ad esclusivo vantaggio del Centrosinistra.  Il che ci dà l’immagine di una situazione assai aggrovigliata.

Per cui la rumba è destinata a continuare… Nella più totale indifferenza per le allarmanti notizie provenienti dai due fronti caldi dell’emergenza economica e dell’emergenza sanitaria.  A questo ci condanna l’ignavia delle alte cariche dello Stato e l’autoreferenzialità di una politica dominata da mezze cartucce. God save the Italy!

 

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