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Recensione fumetto: Dylan Dog numero 401. L’alba nera

salta subito all'occhio il nuovo look con barba molto folta e un senso dell'ironia comletamente sparito

di Redazione
13 Aprile 2020
In Relax
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dylan dog 401 alba nera
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Recensione fumetto: Dylan Dog numero 401. L’alba nera

Primo numero di questa nuova mini serie di 6 episodi targata Dylan Dog 666.

Come già anticipato nel numero 400, Dylan cambia faccia, la produzione ha mantenuto dei concetti basilari ma ha radicalmente dato un’impronta personale ben diversa del nostro indagatore dell’incubo.

Non voglio svelare il colpo di scena finale ma, tanto per iniziare, salta subito all’occhio il nuovo look con barba molto folta e un senso dell’ironia completamente sparito .

Purtroppo non finisce qui, infatti, con molto dispiacere, cambia anche l’assistente: Groucho è sparito per far posto a Gnaghi.

Un silenzioso personaggio che sembra non si stacchi mai dal suo amato badile.

Ai disegni il mitico Roi, ormai diventato il disegnatore di punta di questo nuovo Dylan.

La storia si può definire un remake della vecchia trama già vista recentemente nell’originale incontro tra Dylan e Batman e dove l’old boy viene assunto da una affascinante vedova accusata di aver assassinato il marito.

Lei si difende dicendo che si era trasformato in uno zombie e, non avendolo ne decapitato e non avendogli fracassato la testa, tocca al nostro Dog debellare una eventuale invasione di zombie nell’obitorio dove era stato portato il cadavere.

Ma ormai era troppo tardi.

La storia non è certamente originale, chi è fedele alle vicende dell’indagatore dell’incubo rimarrà nettamente deluso da questo albo che prometteva ben altro.

Posso certamente salvare i disegni, sempre strepitosi e originali.

Questo nuovo look favorisce la qualità delle tavole di Roi sempre oscure e perfettamente congrue.

In generale la mancanza di novità non giova a questo restyling e mi porta a dare un giudizio negativo per la scarsa originalità e per un numero che doveva promettere mari e monti.

La lettura è scorrevole e spinti dalla trama ben ritmata, si arriva al colpo di scena finale in tempi molto brevi.

L’alba nera è un albo che prende facilmente, non mostra nulla di originale e le tavole di Roi e il ritmo elevato della storia cercano di elevare questo fumetto che mi sento di penalizzare per una netta scarsità di idee.

Il primo albo di questo 666 non colpisce il bersaglio: quasi sufficiente.

VOTO:5

LEGGI ANCHE: https://www.adhocnews.it/la-repubblica-di-pulcinella-e-il-mes-a-5-stelle/

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Tags: ALBA NERAFUMETTO
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