Due tentativi falliti, due destini diversi: D’Annunzio a Fiume e il Putsch di Monaco

Due tentativi falliti, due destini diversi: D’Annunzio a Fiume e il Putsch di Monaco

Se in modo del tutto ozioso, si dovesse fare un paragone fra due episodi esemplari che furono prodromi di ben altri fatti storici, farei delle considerazioni per analizzarli separatamente e senza prendere in esame gli eventi successivi. Uno dei due episodi fu la leggendaria impresa fiumana, guidata da Gabriele D’Annunzio, mentre l’altro fu il fallito putsch di Monaco.

In pratica furono due imprese fallite, ma una fu la conclusione in gloria di una vita vissuta come opera d’arte, quella del poeta, mentre il putsch fu il trampolino di lancio di un caporale semisconosciuto

Anche da un punto di vista ideologico esiste una profonda differenza fra i due fenomeni. A Monaco avvenne il cosiddetto putsch della birreria organizzato dallo stesso Hitler con dei militanti del Partito Nazionalsocialista con la partecipazione del generale Erich Ludendorff nel 1923, contro la Repubblica di Weimar.

Erano in duemila e furono fermati da un cordone di polizia determinato. Lo scontro non fu incruento e morirono uomini da ambo le parti. Oggettivamente il fatto ebbe ancora il sapore di un’azione dal sapore conservatore

Il nazionalsocialismo rivoluzionario e con forti accenti socialisti era più spostato a nord dalle parti di Berlino. Infatti lo stesso Hitler si scontrò in seguito con le SA di Ernst Rohm che erano milioni di uomini desiderosi di fare una rivoluzione con un esercito popolare che sarebbe stato molto simile a quello costituito anni dopo da Mao Tse Dong.

Occorre tener presente che in molti ambienti, era ben presente nella memoria la rivoluzione bolscevica

Anche il Fronte Nero dei fratelli Strasser, propugnava un Nazionalsocialismo che guardava ad un autentico socialismo,ma fu represso brutalmente. Il primo Goebbels che era appartenuto dell’ala rivoluzionaria, era addirittura un estimatore dell’espressionismo come il poeta e pensatore Gottfried Benn, nazionalsocialista atipico ed espressionista.

La formazione di Hitler in fondo era pur sempre di tipo austriaca.e più accademico anche in arte. D’Annunzio invece, al momento dell’impresa di Fiume, da quasi vent’anni militava nel movimento socialista

Antitedesco per un fattore puramente culturale, a causa dell’influenza di Nietzsche e Bergson, in quanto vitalista e radicalmente contrario alle idee positiviste di cui era impronta tutta la cultura germanica. Il poeta italiano era un particolare mix culturale che rifletteva il periodo: Nietzschiano, vitalista, legato alla corrente estetista, spiritualista denunciatore della decadenza. Vicino al socialismo nazionale come Mussolini di cui era amico anche se di un’altra generazione.

A fiume volle compiere un vero atto rivoluzionario antimperialista per chiamare a raccolta tutti i popoli sottomessi dal colonialismo britannico e dall’imperialismo bancario statunitense

L’irredentismo non era più il discorso attrattivo della rivoluzione dannunziana. Interessati, arrivarono a Fiume osservatori ed intellettuali da varie parti del mondo. La Reggenza di Fiume avrebbe voluto gettare le basi ideologiche per un movimento rivoluzionario internazionale. Purtroppo sappiamo che ebbe termine col Natale di sangue. Anche se in seguito i movimenti scaturiti da questi eventi si incontrarono, i due episodi avevano Radici quasi opposte.

Uno, quello latino era eversivo e l’altro, quello germanico aveva al suo inizio più l’aspetto di un tentativo di un ritorno all’ordine. Strano destino del fenomeno dannunziano

Mussolini se ne fece erede e in un certo senso lo fascistizzò, prendendone gli spunti rivoluzionari. L’antifascismo lo trasformò in un episodio nazionalista della Destra eversiva, volendo sottolineare in modo riduzionista unicamente la componente irredentista. Una versione che piacque alle Destre.

Leggi anche:

https://www.adhocnews.it/

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version