Droghe illegali delle mie brame. Dove e come si continua a sbagliare
Una tonnellata di marijuana (piantagione) è stata sequestrata a Isola Capo Rizzuto (Crotone), a seguito di una meticolosa azione da parte della Guardia di Finanza (1).
Sempre in questi giorni sono numerosi in Italia i sequestri di droghe illegali che, dall’inizio di quest’anno (2) sono stati di 467.150 Kg per le droghe leggere, 331,420 Kg per quelle pesanti, 114.600 le dosi di droghe sintetiche e 110.750 le piante di cannabis
Questo mentre è intensificata, anche per la riapertura delle scuole, la campagna del Dipartimento antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri (3) per informare i consumatori di queste sostanze a non esser tali
Esiste un “pianeta droghe illegali” nella nostra società che coinvolge:
– consumatori;
– produttori, trafficanti e spacciatori;
– sistema sanitario, inclusi volontariato per riduzione dei danni e comunità di recupero;
– forze di polizia;
– giustizia;
– governo (Dipartimento antidroga).
Con ricadute sull’intera società, collettivamente ed individualmente. Si stima che nel mondo il mercato clandestino delle droghe illegali sia il più lucroso e, anche per il più microscopico spacciatore, legato alla malavita internazionale organizzata, per la quale la ‘ndrangheta italiana svolge funzioni di “coordinamento” e “smistamento”, al pari delle mafie orientali e centro-sudamericane.
I sequestri di queste sostanze sono quotidiani e, invece di intaccare i mercati, contribuiscono a crearne nuovi, più agguerriti, sofisticati e violenti.
Vige la logica che quando la domanda è alta, l’offerta è altrettanto alta e non soffre mai di crisi di materia prima e manodopera. E pur se le autorità di polizia e giudiziali creano problemi a trafficanti e spacciatori, essendo un mercato molto remunerativo ed esentasse, pur pericoloso e illegale, non solo non c’è mai carenza di offerta ma è permanente una lotta (violenta e sanguinosa) tra i diversi attori per gestirsi i mercati
Questa fotografia delle droghe illegali è conosciuta anche dai legislatori. Che, se da alcune parti cercano di porvi rimedio con depenalizzazione (per i consumatori) e legalizzazione (per consumatori, produttori e venditori, al momento quasi esclusivamente per i derivati della cannabis), nella maggior parte del mondo, Italia ed Europa incluse, siamo sempre al grande impegno repressivo (forze di polizia e giustizia) e moderatamente preventivo per i consumatori.
Insomma, sembra proprio che si giri intorno al problema. Spinti da un afflato di “droga zero” (o come dicono diversi governanti “la droga fa schifo”), tutto incentrato sulla domanda (“estirpare la necessità di drogarsi”) che però ha scarso riscontro nei consumatori. Anzi, più si reprimono mercati e lanciano messaggi di “droga zero”, più i consumi aumentano
Più di qualcosa non torna. a partire dall’approccio ideologico che si continua a dare al fenomeno. Una massiccia dose di pragmatismo potrebbe servire…. ma vaglielo a dire a chi continua a credere che il consenso si prende innescando terrore piuttosto che governo….
1 – https://www.aduc.it/notizia/marijuana+sequestrata+piantagione+tonnellata+isola_141504.php
2 – Osservatorio Aduc su “Il prezzo del proibizionismo”: https://droghe.aduc.it/articolo/prezzo+proibizionismo+sulle+droghe+settimana_39775.php
3 – https://www.politicheantidroga.gov.it/it/
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
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