Droga di Stato: assistenzialismo e reddito di cittadinanza

reddito di cittadinanza

Adesso ne abbiamo beccati 115 non residenti in Italia, col reddito di cittadinanza. Alcuni possedevano auto di grossa cilindrata. Altri erano più di uno in famiglia ad appropriarsi indebitamente del reddito di cittadinanza.

Trecentomila euro sottratti allo Stato italiano che venivano spesi nei paesi di origine. Sicuramente un illecito che non è la regola, almeno si spera. Ma dove c’è assistenzialismo smisurato i furbetti si moltiplicano.

Le parole di Gianfranco Miglio

Sapientemente Gianfranco Miglio invitava a valutare il grado di civiltà politica di un paese “dal modo con cui si riesce a limitare la quantità e la presenza dei parassiti. I parassiti sono nella società così come sono sugli animali. Chi di voi ha un cane o un gatto sa che a un certo punto, se i parassiti crescono al di là di un certo limite l’animale muore. E muore una società. Ci sono esempi storici di società che sono scomparse per eccesso di parassitismo”.

Intendendo per parassita l’individuo che viveva usufruendo della ricchezza creata da altri senza contribuire a produrne. I parassiti venivano individuati come il maggior problema, poiché lo stato italiano ne è pieno (nel 1994 come oggi, di simili elementi).

Allora come oggi permangono i tratti distintivi del sistema politico-economico che Miglio combatteva. Abbiamo tutt’ora una gestionedel sistema fiscale per lo più centralizzata. Subiamo ancor più il potere sempre più vincolante di una troppo ingrandita burocrazia che fa sponda con una certa parte della una classe parlamentare. Con la conseguenza di uno scriteriato, sproporzionato ed ormai insostenibile apparato di rendite e di paghe pubbliche. Che affossano qualsiasi prospettiva di crescita e rilancio del paese.

Caste di privilegiati che detengono posizioni di potere e sono pronte a resistere con ogni mezzo a chiunque tenti anche solo di ridimensionarle.

Reddito di Cittadinanza: la morte dello Stato

Anzi oggi il reddito di cittadinanza ha inopinatamente allargato il numero di persone che fruiscono di elargizioni ormai insostenibili da parte di un paese che sacrifica chi crea ricchezza per preservare l’assistenzialismo. Che rischia di mandare affondo tutto l’apparato dello stato e di costringere in futuro a tagli estremamente più drastici del welfare.

Mantenere questo assistenzialismo significa oggi mandare in fallimento chi, con le proprie tasse lo sostiene. Per invertire la rotta che conduce al baratro occorre una profonda riforma in senso federale dello stato.

Il federalismo è l’antitesi del parassitismo. Dobbiamo velocemente trasformare la struttura dello stato in senso federale, altrimenti non potremo che andare velocemente verso il disastro.

 

 

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