Dopo mesi di suspense pare che l’ex direttore degli Uffizi, oggi di Capodimonte, abbia sciolto la riserva

Dopo mesi di suspense pare che l’ex direttore degli Uffizi, oggi di Capodimonte, abbia sciolto la riserva

I primi di dicembre, il 5 esattamente, in un mio articolo,  ne parlavo  evidenziando la solita polemica provocatoria dell ‘attuale sindaco al quale , all’idea della candidatura del direttore ormai Italiano,  a sindaco di Firenze, si accapponava la pelle.

Dunque, come consuetudine in particolare della sinistra, gettava fango sull’avversario politico  del momento,anche se non diretto, avendo l’idea di partire di lì a qualche mese  per Bruxelles.

O, almeno, sperandolo

Si diceva , dunque che era in atto un nuovo scontro a distanza con il Partito democratico, a cominciare da quello con il sindaco  di Firenze il quale esordiva  in conferenza stampa: “Si vorrebbe candidare lasciando alla città le due gru del cantiere” degli Uffizi, “i ritardi sul Corridoio Vasariano e un bel giardinetto di quartiere all’uscita del museo, nel cuore del centro storico Unesco della città.Per la campagna elettorale mi sembra un biglietto da visita straordinario”.

E poi lo invitava  a dimettersi in caso di candidatura

l Direttore, naturalmente, rispondeva  in modo semplice e diretto mettendo in difficoltà, se non in ridicolo,  il sindaco violinista. Facendo sapere a chi non sa, e non  era e non era mai stato il soprintendente e dunque non spettava  a lui la gestione delle gru davanti alla Galleria degli  Uffizi. Per altro lì, in bella mostra almeno da una trentina d’anni. Non saprei dire se sempre le stesse.

Ma oggi  il tempo è passato e si superano anche le offese e le gogne. Dopo otre tre mesi  e, guarda caso, dopo la recente visita a Firenze del  Presidente del Consiglio in città, la nostra cittadina graziosa e sì carina, che l’aunninvecchia mai, sembra  essere arrivato il momento. Il candidato sindaco di centrodestra,  al netto di clamorose  sorprese, e non ancora ufficializzato,  dovrebbe essere Eike Schmidt. Le perplessità dello storico dell’arte tedesco-naturalizzato italiano,  si sarebbero affievolite, o, addirittura, venute meno.  Spesso, se non  quotidianamente,  davanti alle notizie  delle rassegne stampa, speravo nella notizia. Sì, perchè a me questa scelta piace. Ho sempre pensato, fra l’altro che superasse gli eventuali scontri fra i tre partiti di cdx in e extramoena. Perché, con molta probabilità  ciascuno di loro,  avrebbe avuto piacere di piazzare un proprio candidato, seppure in coalizione che, stavolta, finalmente,  sembrerebbe coesa e compatta.

Dando comunque adito a screzi che non avrebbero giovato alla campagna elettorale

È stato  seguito e inseguito  in resilienza  dai tre partiti. Fratelli d’Italia, in particolare, Ma anche  Forza Italia e Lega,  non si sono mai opposte. Mesi fa la Lega aveva pensato all’ex centravanti della Fiorentina, l’argentino Gabriel Omar Batistuta, idea però subito bloccata per questioni di passaporto. Mettiamola così-

La coalizione  ha avuto sostanziosa e sostanziale sostegno anche da  alcuni sondaggi commissionati dagli stessi tre partiti, che lo darebbero in piena corsa contro la candidata d’elezione  di sinistra  Sara Funaro  Bargellini appoggiata e sostenuta dalla magnifica  Elly Schlein .

La segretaria che non  sa né di dattilografia nè di stenografia. E, francamente anche di altro. Sulle possibili strategie elettoralì, si vocifera che  Schmidt ha ottimi rapporti con Matteo Renzi che, dopo il sostegno   al primo turno  della  candidatura del  vicepresidente  della giunta regionale, sola e pensosa nonché timorosa di perdere il ruolo, a d un eventuale ballottaggio, considerato sicuro, almeno al momento, sosterrebbe il cdx. Qui lo dico e qui lo nego.

Oggi Schmidt è direttore del museo di Capodimonte di Napoli

La sua candidatura potrebbe essere annunciata poco prima della presentazione delle liste: il voto è previsto per l’8 e 9 giugno, in concomitanza con le elezioni europee. L’annuncio all’ultimo momento sarebbe legato proprio al suo ruolo di direttore del museo partenopeo. 

“Se  sarà lui il candidato», ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, «non ci sarebbe niente di strano perché il diritto all’elettorato passivo è garantito a tutti dalla Costituzione».

Non dimentichiamo neppure lo strano pranzo di Schmidt, Sangiuliano e Donzelli, del febbraio scorso.

Gli esempi non mancano anche a sinistra. Dall’ex direttore della reggia di Caserta Mauro Felicori, oggi assessore alla Cultura nella giunta di Stefano Bonaccini, a Rossana Purchia, che è stata sovrintendente San Carlo di Napoli, commissario straordinario del teatro regio di Torino, la quale è diventata assessore alle Politiche culturali nella giunta torinese del sindaco dem Stefano Lorusso. C’è inoltre l’esempio di Carlo Fontana: sovrintendente della Scala di Milano fino al 2005, eletto senatore nelle liste dell’Ulivo l’anno successivo.

A Firenze la campagna elettorale sta per entrare nel vivo

“fiero di essere concittadino di Dante” ebbe a dire non appena avere ricevuto la cittadinanza.

Una cittadinanza attesa da tempo, un percorso iniziato cinque anni fa e durato più del previsto perché è coinciso con la pandemia e le conseguenti difficoltà a spostarsi per avere tutti i documenti necessari. “Sono felice e molto fiero di essere concittadino di grandi personalità rispetto alle quali mi sento piccino: da Dante Alighieri a San Francesco e San Tommaso, ma anche più recentemente Benedetto Croce, oppure nel mio campo il museologo Lanzi o Antonio Paolucci”. Che ricordiamo con affetto e stima.

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