Dopo la strage di donne e bambini emerge la sordida storia del clan mormone LeBaron fatta di omicidi, violenze e abusi

Dopo la strage di donne e bambini ad opera dei narcos messicani, emerge l’inquietante storia del clan mormone LeBaron fatta di omicidi, violenze e abusi.

La polizia messicana ha arrestato una persona sospettata di essere coinvolta nell’attacco contro un gruppo di mormoni in cui sono morte nove persone, tra cui sei bambini: lo riporta la Cnn online, che cita le autorità del Paese. Non si conosce l’identità della persona arrestata, ma l’Agenzia ministeriale per le indagini penali (Amic) ha reso noto che al momento della cattura l’individuo aveva con sè due ostaggi legati e imbavagliati nelle colline di Agua Priests, nello Stato di Sonora.

La famiglia LeBaron ha una storia sordida. I figli del fondatore finirono in una faida familiare. Uno, Ervil, formò la sua chiesa che divenne presto una setta, racconta Anna LeBaron, che era una dei 51 figli (da 13 mogli) di Ervil. Nacque nella colonia LeBaron in Messico e fuggì dalla setta del padre quando aveva 13 anni. Ha raccontato la sua esperienza in un libro del 2017, ”La figlia del poligamo”.

 

La setta fu smembrata nei primi anni ’90 e il padre morì in prigione nel 1981 mentre scontava l’ergastolo per omicidio. ”Mio padre ordinava assassinii in stile mafioso, che venivano eseguiti da membri della setta. Spesso contro chi smetteva di credere in lui o o nei suoi culti, oppure venivano uccisi capi di sette rivali perché erano ‘falsi profeti’, tanto che i media lo avevano soprannominato ‘il Manson dei mormoni”’.

Quanto accaduto ha aumentato le tensioni tra i due stati confinanti. Il Messico non ha bisogno dell’intervento americano per risolvere i suoi problemi. Così il presidente Andres Manuel Lopez Obrador replica a Donald Trump che su Twitter ha ipotizzato l’invio di forze Usa per combattere i cartelli della droga responsabili della strage di mormoni. “Il Messico è pronto a lavorare con l’Fbi purché la sua indipendenza sia rispettata, e non penso che avremo bisogno di un intervento straniero”, ha affermato Obrador, spiegando che vuole comunque parlare con il presidente americano.

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