Dal Recovery Fund passerà il rilancio della Calabria?

Recovery Fund

L’accordo raggiunto dal governo Conte sul Recovery Fund ha aperto le porte ad infinite discussioni che se da un lato hanno il merito di denunciare l’ennesima beffa subita dall’Italia, dall’altro le stesse dovrebbero indirizzate anche sui binari della pragmaticità e non della faziosità.

In tal senso, il supporto ci viene direttamente da un’intervista al Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, apparsa su Il Messaggero, dal titolo: “De Micheli: “Il governo ha già deciso: al Sud il 40% del Recovery Fund”. Si tratta di una cifra piuttosto importante che potrebbe servire come trampolino di rilancio per tutto il Mezzogiorno. Di questa percentuale la Calabria godrebbe di circa 4,1 miliardi di euro. La De Micheli, tra l’altro, ha parlato anche di un potenziamento della Salerno-Reggio Calabria, nonché di importanti investimenti pubblici sul piano ferroviario. Il Ministro, inoltre, è stato incalzato sul Ponte sullo Stretto di Messina, tema tornato recentemente di moda. “Per il Ponte non ho preclusioni ideologiche: abbiamo iniziato le valutazioni su progetti, costi e impatto ambientale”, ha dichiarato la De Micheli.

Recovery Fund e infrastrutture

Il Recovery Fund, letto in questi termini, potrebbe rappresentare la soluzione al problema circa la realizzazione delle infrastrutture mancanti nel Sud Italia. Il tutto si legherebbe alla cosidetta “Rete Ten-T”, un progetto europeo che prevede la costruzione infrastrutture efficienti e all’avanguardia. Di questa iniziativa se n’è occupato recentemente, con un’interrogazione alla Commissione Europea, l’Europarlamentare Vincenzo Sofo.

“Italia veloce”, piano di investimenti pubblici presentato dal Ministro De Micheli, potrebbe risultare abbastanza ambizioso. Esso, se realmente attuato, comporterebbe degli ingenti benefici non solo per calabresi e meridionali, bensì anche a tutto il resto dei cittadini italiani i quali sarebbero facilitati nello spostarsi lungo tutto lo Stivale. Sul come verranno destinate tali risorse e secondo quali tempistiche è ancora tutto da vedere. Nel frattempo, i vertici politici locali dovrebbero iniziare a farsi sentire in modo tale da incentivare l’immediato intervento da parte del governo Governo centrale.

 

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