Dai momenti di crisi alle opportunità

opportunità

Il trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy amava ripetere che: “in cinese la parola crisi si scrive con due ideogrammi, uno significa catastrofe l’altro opportunità”.
Infatti qualcuno ha colto l’opportunità di rilanciare la sua autorevolezza come potenza di primo piano sulla scelta mondiale.

Dal punto di vista politico si possono già dare alcuni giudizi, sul comportamento degli stati davanti alla crisi.

Nessuno può, al di là di come la pensi politicamente, non riconoscere al presidente francese Emmanuel Macron, una certa capacità di muoversi in maniera decisa al fine di ricercare quella grandeur che anima da sempre i sogni dei francesi. Oggi in molti cercano di rivendicare l’eredità e la memoria di De Gaulle. Sicuramente Macron ha saputo muoversi in maniera autorevole, da presidente e comunque non mettendo a repentaglio le sue occasioni di vittoria. La Francia siede al tavolo principale.

Il ruolo della Turchia

La Turchia, è stata quella che, guardando alla sua storia di secolare in contrapposizione con la Russia, ha saputo muovere in maniera più spregiudicata guardando alla realpolitik ed all’interesse nazionale. Sta mettendo al tavolo i contendenti. E grazie alla ferita della diplomazia attendo anche degli investimenti, a discapito di un’Italia assente.

Il nostro ministro degli esteri sicuramente non era all’altezza del ruolo. Questo si sapeva prima, si sta vedendo durante e lo capiranno tutti dopo. Ma un’Italia totalmente non pervenuta al tavolo dei grandi paesi non è in questo caso un fallimento di Di Maio: è un fallimento dell’intero sistema paese.

Poi abbiamo una gloriosa tradizione diplomatica da settant’anni saldamente legata al mondo atlantico, ma con la capacità di portare un grande valore aggiunto di dialogo e confronto.

Pensiamo a quanto seppe fare La Pira confrontandosi con i nemici tradizionali dell’occidente. L’assenza dell’Italia è il fallimento del paese. È tutto un apparato che non ha saputo essere all’altezza del momento. E questo anche mutilato il prestigio personale del capo del governo.

La Germania, sempre protagonista ha trovato la scusa anche per importanti investimenti nell’ambito di una difesa che aveva trascurato negli anni.

L’Europa è sempre la stessa. Oggi giustamente definita una grande potenza erbivora. Dove nessuno pensa ad una difesa integrata e comune, ma tutti gli stati si rafforzano a discapito di un inesistente potere centrale.

Un potere sempre meno autorevole, al quale solo un paese come il nostro confuso e privato di peso può affidarsi ciecamente.

 

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