A San Pietroburgo illustrato un nuovo ordine mondiale

San Pietroburgo – Nel 1913 La sterlina era la moneta, accettata ovunque nel mondo pari al dollaro di oggi. Il telegrafo connetteva tutto il mondo. I suoi cavi trasportavano commesse di beni e servizi, da tutto l’impero britannico e dai suoi partner commerciali.

Gli accordi di libero scambio erano simili a quelli di oggi,  molto favorevoli agli interessi inglesi. Grazie alla convertibilità in oro della Sterlina. Le forze armate britanniche mantenevano l’ordine.  Poi Nel 1914 un patriota serbo insoddisfatto, oppure un “terrorista”, dipende dai punti di vista. Uccise un regnante asburgico. Il libero commercio si fermò. Vecchie tensioni, riesplosero. In pochi mesi  divampò la Prima guerra mondiale.

Le conseguenze economiche della pace

La pace del 1918, pose le basi per la grande crisi del 1929 dopo dieci anni di spese folli degli americani a spese del resto del mondo.  Dal ‘29 crebbero i governi nazionalisti che soffocarono la democrazia. Facendo conoscere all’Europa la Seconda guerra mondiale. 

Dal 1946 comincio il declino della potenza britannica. Il Commonwealth gesti bene la decolonizzazione facendone pagare le conseguenze alle ex colonie. Quelle grandi subirono danni pesanti e quelle piccole  divennero lavatrici per il denaro sporco.  Nel 1956 con la guerra di Suez l’ultimo rigurgito coloniale. La sterlina divenne una moneta secondaria. 

L’impero degli USA di oggi patirà lo stesso destino di quello Britannico? Cerchiamo di capire cosa e successo a San Pietroburgo.

San Pietroburgo o Davos

Da decenni in Svizzera si svolge il Meeting di Davos, organizzato dal “World Economic Forum”. In questo luogo ameno si trova di tutto: politici, vip, media, rappresentanti del 3° mondo e tutte le maggiori aziende private del mondo. A Davos, di solito, si discute il futuro del mondo. Qui si è discusso del Grande Reset, dove nessuno possederà più alcun bene fisico e nel 2019 si è discusso su come essere pronti alle pandemie.

E poi c’è lo Spief di San Pietroburgo, San Petersburg International Economic Forum”, detto anche “l’Anti-Davos”.  In questo luogo le nazioni fuori dal club dei G8 si ritrovano e fanno affari. A questo evento, politicamente scorretto, quest’anno hanno partecipato anche i Talebani. In cerca di collaborazione per coltivare le immense risorse naturali afgane. Le poche industrie italiane presenti si nascondevano agli obbiettivi ed alla stampa. 

Lo Spief di quest’anno è stato importante 

Allo Spief di quest’anno il padrone di casa, Putin, ha affermato che il mondo a guida occidentale è finito. Se avete dubbi leggetevi dalla rete il discorso integrale.  In un passaggio da incorniciare Putin ha spiegato che durante il Covid l’Occidente ha stampato moneta in modo dissennato. Si riferiva agli USA che tra Trump e Biden hanno sommerso l’economia mondiale con cinque trilioni di Dollari.  Tutta questa carta moneta è venuta dal nulla, visto che dal 1971 è cessata la convertibilità del dollaro in oro.  Insieme alle sanzioni sul petrolio e sul gas russi per l’invasione ucraina ha creato una imponente ondata inflattiva. La situazione è stata esasperata se possibile dalla speculazione finanziaria occidentale che ha fatto lievitare iperbolicamente i prezzi di beni e servizi. Stando ai dati negli ultimi due anni gli USA hanno ampliato la loro base monetaria in dollari del 38%. La base monetaria europea in Euro è aumentata del 20%. 

San Pietroburgo oltre il discorso di Putin

Oltre il discorso di Putin molti altri eventi dello Spief avrebbero meritato la ribalta mediatica. I temi principali hanno riguardato l’integrazione economica euroasiatica. Le partnership strategiche tra Russia e Cina. Il futuro dei BRICS. Le prospettive di crescita della finanza russa nei prossimi anni. Tra le discussioni trasversali alla maggioranza dei tavoli c’era la crescente interazione tra l’Eurasia ed il Sud Est Asiatico (AEAU-ASEAN).

I cinesi, affermano di essere fieri del “vero multilateralismo”, esposto da Xi Jinping. Il presidente non sottovaluta l’occidente ma ha illustrato la dottrina dei tre anelli. Il primo anello è l’area geo politica che sta intorno alla Cina. Il secondo anello comprende tutti i paesi del sud del mondo. Nel terzo anello troviamo i paesi occidentali.

A questo si aggiunge il tema del “G8” alternativo a quello occidentale che dovrebbe accogliere oltre a Brasile, Russia India e Cina anche Iran, Indonesia, Turchia e Messico.

San Pietroburgo-La collaborazione strategica tra Russia e Cina

Andiamo ora ad approfondire il disegno dei corridoi logistici e strategici che saranno implementati ai fini della collaborazione tra Russia e Cina. In primis la direttrice tra Russia Iran e India. Un progetto molto ambizioso base per interessanti sinergie tra Cina e Russia. 

L’International North South Transportation Corridor (INTSC) collegherà la Russia al golfo persico tramite il mar Caspio e l’Iran. Rappresenterà una alternativa logistica “sicura”. Senza attraversare paesi occidentali nelle rotte commerciali est-ovest via Suez. Senza dimenticare il Northern Sea Route rotta navale dalla Russia al mare di Barents. 

Altrettanto importanti risultano  le discussioni sui corridoi energetici: dal Nord Stream 2, al BTC, dal South Stream Turkmenistan-Afghanistan-Pakistan-India (TAPI) e l’Iran-Pakistan-India (IPI).

Ha ragione Putin?

Cerchiamo ora di capire se le affermazioni russe abbiano quantomeno delle basi. L’ordine economico occidentale è veramente al tramonto? In effetti  l’occidente economico sta attraversando una crisi con diverse cause. Prima di tutto a causa dell’iperbolico debito americano. Aumentato di tre trilioni di dollari negli ultimi due anni.  Ricordando che in dollari abbiamo pagato negli ultimi decenni beni e servizi di tutto il mondo.  La scelta della Federal Reserve e della BCE di alzare i tassi peserà molto sulla ripresa economica dopo la guerra. Si rischia di innescare  una guerra dei tassi. Con il Dollaro più costoso rischiamo di pagare più care le materie prime prezzate in Dollari.  La finanza occidentale è finita allora? Di sicuro secondo diversi economisti ha seri problemi.

Anche Henry Kissinger esperto della geopolitica mondiale ha spiegato al Financial Times che, per i tempi, molte dinamiche metteranno in difficoltà l’Europa e l’italia. E non è sicuramente un putiniano. 

L’uso di valute diverse del dollaro

Guardando lontano se i Brics dovessero crescere e diventare un G8 concorrente. E comprendessero nei loro accordi gli scambi in valute diverse dal dollaro ci sarebbe un grande sconvolgimento finanziario. Questo nuovo orizzonte vedrebbe in grave difficoltà l’Europa e l’Italia.  Vicini ad un fornitore storico di energia a buon prezzo ma costretti a rifornirsi da nuovi partners geopolitici a prezzo maggiore. Mentre la crisi Ucraina finirà, l’assedio economico alla Russia non vede fine all’orizzonte. Cosi rischiamo di spingere la Russia in braccio alla Cina. Con la creazione di un G8 concorrente e di un nuovo ordine mondiale di cui Europa ed Italia sarebbero dei satelliti periferici. 

 

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