Da Montanelli alla Nappi, dagli intellettuali agli influencer

Da Montanelli alla Nappi, dagli intellettuali agli influencer. Il tempo di intro è passato tocca a Valentina Nappi.

Inutile mettersi a piangere, per ciò che non vuole essere salvato. Forse si può avere  solo rimpianto di un tempo più dolce, in cui il dibattito politico, intellettuale, sociale trovava una fertilità maggiore.

Il dolce tempo che fu

Trovava un livello superiore, un confronto più aperto, per quanto violento.

Estremamente vigoroso ma non arido.

La TV ha sostituito il cinema il teatro e la carta ed è quindi morta la cultura? Facile e stupida erudizione.

Come se davvero il digitale avesse distrutto la fotografia. Come se l’analogico fosse la panacea di tutto. La fotografia è lo studio delle luci. Eventualmente sarà stata la diffusione di massa e la banalizzazione di uno studio, a far trascurare lo studio delle luci stesso e ad abbassare il livello. Tutti possiamo diventare fotografi non equivale a fare di tutti dei fotografi di qualità.

Se tutti amiamo il cinema, e tutti possiamo diventare potenzialmente registi, non lo possiamo diventarlo  automaticamente con un telefonino.

Ci vuole uno studio, approfondimento, una profonda messa in discussione dei contenuti per cimentarsi in qualunque impegno intellettuale.

L’uomo meno istruito, può diventare un uomo di grande cultura. Non è la scuola in Italia che riesce seriamente a formare. I titoli valgono veramente ormai meno della carta sulla quale sono stampati . Einaudi aveva profondamente ragione.

Ma se un diploma vale tanto poco, non tutti possiamo diplomarci d’ufficio in base ad un’aspirazione oppure agli umori del popolo dei social.

La televisione non ha ucciso il cinema. C’è stata una televisione di qualità . E continua a esistere un cinema di qualità. Il cinema non ha ucciso il teatro,c’è stato e c’è il cinema di qualità ed esiste  il teatro di qualità.Possono tutti coesistere e rimanere, se esiste lo studio alla base vi è un’elaborazione  intellettuale.

Paradossalmente anche i social e Internet sono uno strumento neutro. Dipende dall’uso che se ne fa.

E poi…

E poi arriva la merda. Sì non stiamo a girarci tanto intorno. Quando è merda è merda. Poi arriva, come sempre tutta la storia dell’umanità, l’imperialismo culturale del un pensiero dominante.

In questo reo tempo non abbiamo inventato la ruota, non siamo davanti a una rivoluzione epocale. Ci troviamo davanti agli influencer, che non sono tanto diversi dagli intellettuali di regime.

Portano avanti la loro opera a livello globale si obietterà? Ma se c’è un tentativo di omologazione globale, per trasformare gli esseri umani solo in consumatori, non ci troviamo comunque davanti a dei servi di regime. A intellettuali di corte che leccano il miele la tavola dei potenti, facendo i menestrelli, sulle note di una marcia verso un obiettivo prestabilito da altri ? Servitori di un regime ancora più pericoloso magari?

Mala tempora currunt et peiora premunt

Certo la nostra epoca presenta un lato di tristezza non trascurabile. Non saranno più centrali i dibattiti sulla carta stampata. I Feltri contro i Montanelli. E la qualità di quei dibattiti non verrà preservata sul digitale. Non perché sia il male il digitale. Si è abbassato il livello degli intellettuali.

Penderà piede, come ormai prende piede sui nostri smartphone, un veloce ed essenziale quanto scarno e privo di mediazione confronto, tra intellettuali del calibro di Valentina Nappi e Maria Sofia Federico.

La prima regina attuale del porno, che ovviamente meglio di tutti può ergersi a tuttologa. La seconda speranza del porno, e con ambizioni politiche sociologiche ed intellettuali.

La democrazia dello smartphone è questo. La pornografia  va per la maggiore. Dunque è in grado di dettare la linea su sociologia, politica, economia, arte, letteratura e ancora su tanto altro. Non lo dico da bigotto. Non lo dico avendo pregiudizio sulla preparazione intellettuale di molti, che vivono in quell’ambiente. Lo dico con la tristezza di di rimpiangere un dibattito generalmente più argomentato.

Di chi è  rattristato dal fatto che il dibattito sia sempre più arido ed essenziale. Di chi è dispiaciuto e preoccupato soprattutto del fatto che basti farsi filmare in delle orge per avere presa ed influenzare le menti.

Ed ho un certo rimpianto, senza nulla togliere alle due signorine ( alle quali con umana debolezza non si può  essere indifferenti ),Feltri e Montanelli. Confronti come quelli. Esteticamente meno attraenti, ma intellettualmente molto più accattivanti.

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