Chiudono i bancomat e si alzano le commissioni

bancomat

Diminuiscono a vista d’occhio il numero di bancomat e sportelli bancari, la pandemia ha fatto danni anche sotto questo punto di vista. Infatti, sportelli ATM e filiani si sono ridotti del 3,4% rispetto al 2019 con la chiusura di ben 831 sportelli soltanto nel 2020.

Il rapporto di Bankitalia

Secondo i dati della Banca D’Italia, nel nostro Paese c’è una banca ogni 2.522 abitanti e in 2.802 comuni non vi è alcun istituto di credito. Sono numeri insufficienti che creano sicuramente disagio per tantissimi consumatori. Ma la crisi delle banche colpisce anche il Regno Unito del dopo Brexit: un report inglese sottolinea come i bancomat siano diminuiti e, durante il blocco nazionale tra marzo e maggio dello scorso anno, sono rimasti anche in buona parte fuori servizio: addio a ben 801 filiali bancarie e altre 103 dovrebbero chiudere i battenti entro la fine di quest’anno. Al Giornale.it ci siamo occupati dell’argomento elencando quali sono le regioni italiane che più soffrono questa situazione (praticamente tutte): la Valle d’Aosta ha il record negativo di chiusure delle proprie filiali con il -6,3% fino ad arrivare al Lazio (-3,5%).

Il rapporto di Bankitalia

Secondo i dati della Banca D’Italia, nel nostro Paese c’è una banca ogni 2.522 abitanti e in 2.802 comuni non vi è alcun istituto di credito: sono numeri insufficienti che creano sicuramente disagio per tantissimi consumatori. Ma la crisi delle banche colpisce anche il Regno Unito del dopo Brexit. Un report inglese sottolinea come i bancomat siano diminuiti. E, durante il blocco nazionale tra marzo e maggio dello scorso anno, sono rimasti anche in buona parte fuori servizio. Addio a ben 801 filiali bancarie e altre 103 dovrebbero chiudere i battenti entro la fine di quest’anno. Al Giornale.it ci siamo occupati dell’argomento elencando quali sono le regioni italiane che più soffrono questa situazione (praticamente tutte): la Valle d’Aosta ha il record negativo di chiusure delle proprie filiali con il -6,3% fino ad arrivare al Lazio (-3,5%).

Prelevare diventa un doppio disagio

Chi vuole spendere contanti nei negozi vicino casa o nelle strade principali sono quelli che saranno i più colpiti se rimangono senza un modo per accedere localmente al contante. E poi, come ci siamo occupati recentemente, sono cambiati anche i costi del prelievo che adotterà singolarmente ogni Istituto bancario. E sul quale l’Antitrust dovrebbe pronunciarsi a breve sulla proposta che Bancomat Spa ha presentato per riformare il servizio di prelievo dei contanti e la remunerazione per l’istituto.

Fino ad oggi, il servizio bancomat reggeva sulla commissione interbancaria che ammonta a 0,49 euro che, per ogni singolo prelievo, la banca emittente della carta riconosce alla banca proprietaria dell’Atm per l’utilizzo del sistema da parte del suo cliente. La banca emittente, però, potrà decidere di applicare o meno una commissione al cliente per ogni prelievo fuori sede in funzione delle proprie strategie commerciali. Con il nuovo modello proposto, la commissione interbancaria è destinata a scomparire e a lasciare il posto all’azione di ogni singola banca proprietaria dell’Atm che potrà decidere in via autonoma il costo che i clienti delle altre banche dovranno sostenere per prelevare presso di lei.

Perché aumentano i costi di commissione

A prescindere dalle banche che chiudono i loro sportelli (Ing, Fineco), si va verso un aumento dei costi generali di commissione delle banche andando a creare un ulteriore disagio ai consumatori. “Questo perché, le banche che hanno maggiori filiali e costi più alti, vogliono usare in questo modo anche la leva dei costi dei prelievi per indurre a livello commerciale i clienti a passare da loro“, conclude l’avvocato Pinto. In questo modo sarà sempre più difficile (e costoso) poter utilizzare il vecchio, caro, contante.

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