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Home Firenze

C’è chi dice no .Barbara Felleca

di Barbara Felleca
26 Maggio 2025
In Firenze
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C’è chi dice no .Barbara Felleca

Saremo tutti o quasi davanti al maxischermo collocato sull’Arengario di Palazzo Vecchio, per assistere alla formale consegna nel Salone dei 500 delle Chiavi della Città a Vasco Rossi, che la Sindaca Funaro ha motivato come “un gesto simbolico ma profondamente sentito per dire grazie ad un artista che ha accompagnato la vita di intere generazioni.

Con la sua musica ci ha fatto cantare a squarciagola, ci ha dato forza nei momenti difficili, ci ha fatto credere nell’amore, nella libertà… Firenze gli vuole bene, da sempre, e questa è la nostra dichiarazione d’amore..”.

Sì: la Firenze-influencer che guadagna like e consensi, offre al Blasco la massima onorificenza cittadina in una cerimonia che si vuole il più possibile corale e partecipata, e lo sarà certamente, visto che tutti abbiamo in testa o nel cuore una canzone o una melodia del Blasco.

Il primo conferimento dell’era Funaro fu per il Prof. Alessandro Barbero, e tra poco toccherà a Vasco, due uomini certamente noti al grande pubblico, il cui legame speciale con Firenze, francamente mi sfugge

Eh sì, perché le Chiavi mica le si danno a tutti: esiste un Disciplinare che prevede che il riconoscimento denominato “le Chiavi della Città” sia destinato “a favore di persone.. particolarmente benemeriti nell’opera di promozione dell’immagine di Firenze e dei valori a cui il governo della città è ispirato…” o persone non residenti in città che abbiano “manifestato nella loro permanenza a Firenze un particolare attaccamento alla città, giovando alla sua promozione, allo sviluppo dei valori statutari”.

Ora, se la forma è anche sostanza, e se le regole poste da un Disciplinare detta le regole del gioco che devono valere per tutti, incluso il Sindaco nell’esercizio della sua funzione (perché, ripeto, le Chiavi della Città sono un momento istituzionale, e non goliardico), sarò felicissima di ascoltare come Vasco abbia giovato alla promozione dell’immagine della città e della sua immagine, al netto dei numerosi maxiconcerti che il Blasco ha tenuto in città, sempre sold out, organizzati a Firenze non certo per spirito di filantropia o liberalità verso i fiorentini

Questo, succede e continua a succedere in città, con buona pace delle opposizioni più o meno dormienti che nell’era Nardella avevano tentato, di fronte al profluvio di Chiavi della Città conferite a imprenditori, filantropi, personaggi più o meno legati alla Città culla del Rinascimento, di recuperare il valore istituzionale del conferimento, valorizzando il ruolo del Consiglio Comunale almeno nella condivisione delle scelte imponderabili di ogni Sindaco sui destinatari dei conferimenti.

La dichiarazione d’amore per Vasco della Sindaca Funaro vale davvero a motivare la scelta del conferimento del 9 giugno?
Sicuramente mi attirerò strali e critiche da chiunque, ma resto amaramente convinta che le Chiavi di Firenze a Vasco sono la conseguenza di una politica che si arrabatta nell’organizzazione di eventi o slogan che abbiano facile presa sul pubblico

E’ il tempo degli influencer, anche a Firenze, una città nella quale si parla di musica e cultura solo quando si parla dei buchi di bilancio del Maggio o della sostituzione di Direttori alla Pergola, dove la politica culturale la fanno gli eventi o i nuovi Direttori artistici o le installazioni nelle piazze di opere più o meno impattanti, in una stucchevole e deleteria contrapposizione con Roma.
Vale ancora l’antico adagio “Panem et circenses” di romana memoria anche nella Firenze antifascista ed intellettuale che non manca mai di rimarcare la sua superiorità rispetto al resto del mondo?

Strizzare l’occhio al popolo del Blasco vale davvero ad elevare il gradimento di un’Amministrazione che, ad un anno esatto dalla elezione della prima Sindaca donna, si trova a governare una città al collasso per cantieri infiniti, turismo ingestito, delinquenza che imperversa, botteghe che chiudono e lavoro povero che avanza?

Le Chiavi a Vasco sono una buona arma di distrazione di massa, ma c’è chi dice no, anche tra il popolo del Blasco che ama Firenze e rispetta l’Istituzione.
Firmato, una fan di Vasco.

Leggi anche: Siamo ormai alle porte del referendum

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Tags: CITTADINIFIRENZEFUNAROIN EVIDENZAVASCO ROSSI
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