Catastrofi naturali: quando diverrà obbligatorio assicurarsi?

Anche l'estate 2021 sta lasciando pesanti strascichi; ritorna in auge la proposta di una copertura obbligatoria per i privati

catastrofi naturali

Catastrofi naturali: non servono le profezie di Nostradamus o gli allarmismi di Greta Thunberg a spiegare la gravità della situazione.

Anche quest’estate le pagine di cronaca sono piene di immagini relative ad eventi catastrofali. I cambiamenti climatici corrono sempre più veloci; il calore in eccesso aumenta il pericolo di eventi meteo estremi. Il 2020 è stato caratterizzato da quasi 200 catastrofi ; una perdita economica di circa 170 miliardi! Si parla del 38% in più rispetto all’anno precedente.

L’intera Europa è sotto shock in questi giorni per l’alluvione del secolo in Germania. Colonia e dintorni sono in ginocchio e si contano le vittime; il maltempo non ha risparmiato neanche Riva del Garda e altre zone d’Italia.

Catastrofi naturali e assicurazione obbligatoria: la legge mai passata

Arenata come tante intuizioni, anche la proposta di legge avanzata nel 2019 dalla deputata Rostan non ha incontrato il riscontro meritato. L’idea era quella di un’assicurazione obbligatoria contro gli eventi catastrofali; impegno rivolto a tutti i proprietari di un immobile e favorito dalla detraibilità intera del premio.

Le previsioni Ivass parlavano di 130€ per una protezione da alluvione o terremoto; nessuna cifra astronomica!

Eppure no: proposta legge impantanata! In Italia anche chi non ha immobili continua, tramite le tasse, a pagare la ricostruzione degli immobili altrui! Dura lex sed lex!

Cosa fare per proteggersi da Madre Natura?

L’Italia è per il 70% un paese a rischio sismico ed idrologico; il dato che preoccupa è la percentuale di case assicurate, inferiore al 5%.

Bisogna, inoltre, prestare grande attenzione alle condizioni di polizza.

Il valore da assicurare è fondamentale e deve essere quello di ricostruzione a nuovo, non quello commerciale! Questo per il fabbricato che viene garantito “a valore intero“.

Il contenuto, invece, è preferibile sia assicurato “a primo rischio assoluto“; questo per la reale difficoltà di quantificarne il valore (la compagnia paga fino a quella cifra senza regola proporzionale).

 

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