Cascine, cartolina dal degrado: tra rami che cadono e promesse non mantenute
L’incidente avvenuto durante il concerto di Vasco Rossi, con un ramo caduto che ha ferito una giovane spettatrice, è un fatto isolato, certo.
Non c’è – e non vogliamo suggerire – alcuna relazione diretta tra questo episodio e lo stato generale del Parco delle Cascine
Ma l’indignazione che suscita questa notizia è difficile da separare da una riflessione più ampia: com’è possibile che il principale polmone verde di Firenze, oggi usato per eventi da decine di migliaia di persone, versi ancora in uno stato di abbandono evidente?
Chi frequenta regolarmente le Cascine sa bene che in molte zone si cammina tra cataste di rami secchi, tronchi accatastati o spezzati lasciati a terra per settimane, vegetazione incolta e ridicoli cartelli che provano a giustificare l’incuria.
È lo stesso parco dove, a pochi metri dagli ingressi principali, si assiste ogni giorno allo stesso triste spettacolo: spaccio a cielo aperto, degrado, zone diventate impraticabili e insicure, soprattutto al calare del sole
L’amministrazione comunale – con in testa il sindaco – aveva promesso una riqualificazione delle Cascine. Ma se questa si riduce all’utilizzo dell’ex ippodromo delle Mulina come area concerti, mentre l’altro ippodromo diventa una discarica e rifugio per irregolari, allora siamo ben lontani da una visione urbana coerente. Di sicurezza reale neanche a parlarne, e del famoso trenino turistico, presentato con enfasi e poi scomparso nel nulla, oggi non resta neppure una traccia.
Intanto, al posto di una seria riqualificazione strutturale e ambientale, si scelgono scorciatoie simboliche: le chiavi della città consegnate a Vasco Rossi – artista che con Firenze non ha alcun legame storico o culturale particolare
E allora, se proprio si vuole dare un significato a questo gesto, chiediamo al sindaco una cosa concreta: chieda a Vasco, con la stessa enfasi con cui gli ha consegnato le chiavi, di aiutarlo a “chiudere” gli accessi ai pusher che da anni occupano – non più solo in percezione – vaste aree del parco.
Ribadiamo: la caduta del ramo sarà stata un caso. Non vogliamo fare processi sommari. Ma resta il dubbio amaro: in un parco pubblico ben tenuto, curato, monitorato, magari quel ramo si sarebbe notato. Magari qualcuno avrebbe potuto intervenire prima.
E forse oggi non staremmo parlando di questo
Le Cascine non hanno bisogno di grandi eventi per sembrare vive. Hanno bisogno di rispetto, cura e attenzione. Tutte cose che, da troppo tempo, mancano.
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