Capigruppo PD. La prima mano va a Renzi

simona malpezzi

Simona Malpezzi – Enrico Letta è chiaro nel suo intento: fare fuori i renziani dai posti di potere del PD. E non potendo dirlo apertamente, deve trovare dei sotterfugi, degli espedienti. Dei “mezzucci” si direbbe a Firenze. Però uno come Letta, a livello di astuzia, di furbizia e di”mezzucci” non può competere con un’istituzione del settore: Matteo Renzi da Firenze, per l’appunto.

Il modo per eliminare i renziani in maniera elegante era: voglio che i capigruppo PD di Camera e Senato sono uomini. W le donne! W le quote rosa! W anche la BoldrinA (che che ci sta sempre bene). Basta con Del Rio e Marcucci: omaccioni brutti e cattivi, ma soprattutto fedelissimi di Renzi.

Ed ecco il coup de théâtre renziano. La controfurbata: fa dire a Marcucci che darà le proprie dimissioni solo se la quota rosa in sostituzione, sarà quella scelta da Marcucci stesso. Quindi viene fuori il nome del Senatore Simona Malpezzi. Indubbiamente donna, ma anche indubbiamente renziana.

Letta non è sereno per niente, ma deve ingoiare l’amaro calice e accettare. Del resto aveva messo come discriminante che il nuovo Capogruppo fosse donna. Discriminante rispettata. E Malpezzi votata all’unanimità. La prima mano è stata vinta da Renzi.

Adesso sono curioso di sapere come andranno le cosa alla Camera dei Deputati. Ma l’unica cosa certa è che Letta, persona di intelletto sopraffino, anche se con alcune cadute di stile, contro Renzi sbatte sempre nel muro.

Il tormentone Enrico #staisereno non accenna a terminare. Le prossime puntate si preannunciano ancora più avvincenti.

 

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