Bella Ciao insieme all’Inno di Mameli, la follia dilaga impetuosa

bella ciao

Bella Ciao è la canzone più sfruttata dalla sinistra italiana. Addirittura Partito Democratico (PD), Italia Viva (IV) e quelli di Liberi e Uguali (Leu) ne vorrebbero fare un inno. Con la “i” minuscola, voglio ben specificare. Mi pare strano che su questo carrozzone di saltimbanchi non si sia infilato anche il MoVimento.

Bell Ciao è sicuramente una canzone toccante, scritta in un periodo storico ben identificato. Adesso è diventata la colonna sonora della sinistra.

Sono resuscitati personaggioni del calibro di Fiano e della BoldrinA (ne sentivate la mancanza? Io no) e assieme ad un manipolo di compagnucci hanno tirato fuori la proposta di legge 3035:

Fossimo alla televisione, mi verrebbe da dire: pubblicità.

La strumentalizzazione della sinistra di questa canzone è stucchevole e deprimente. A me a portato a non poterla più sopportare. Di sicuro preferisco “L’internazionale socialista”, per lo meno è più coerente.

La leggenda del Piave

“Una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor”. Bellissime parole. “L’esercito marciava per raggiunger la frontiera, per far contro il nemico una barriera”. Concetti simili. Ma “il Piave” non viene mai presa in considerazione. I soliti razzisti di sinistra.

Senza rendersi conto, i nostri sinistri e mancini amici, che l’invasore oggi in Italia è ben presente e radicalizzato. Non è più nazista, ma di un’altra cultura e di un’altra religione.

L’Italia, l’Europa, è terra di conquista. Stiamo per diventare le nuove colonie. Ma se va bene alla sinistra, deve andare bene a tutti. A costo di presentare delle leggi che sono delle puttanate inimmaginabili.

W il Piave. W una Patria solida e compatta e il tricolore.

 

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